Classe ’95 nato ad Atene ma di passaporto albanese, “scoperto” da Tare, Thomas Strakosha è cresciuto nelle giovanili del Panionios e svezzato poi dalla Primavera della Lazio, con cui ha vinto lo scudetto con Bollini in panchina. Questa con la Salernitana è per lui la prima vera esperienza da “grande”. Il portiere, figlio d’arte perché il papà ha difeso i pali della nazionale albanese per 15 anni, intende sfruttare subito la chance che il club granata gli sta offrendo. Strakosha è giovane ma ha carattere da vendere ed avrà immediatamente la possibilità di dimostrarlo. Del resto la Lazio di certo non lo ha mandato a Salerno per lasciarlo parcheggiato in panchina.
Dietro le quinte, nell’ombra lavorerà invece Luca Liverani, pronto eventualmente a coprire le spalle al giovane Strakosha in caso di difficoltà. Il 26enne portiere di Ravenna non ha totalizzato ancora presenze in serie B, ma ha alle spalle una lunga gavetta tra Seconda e Prima Divisione e nelle ultime tre stagioni ha difeso i pali del Barletta collezionando 82 presenze in biancorosso tra 2012 e 2015. Ora per lui inizia una nuova sfida con la Salernitna che però potrebbe non vivere da attore protagonista, quello è il ruolo che spetta a Strakosha o almeno gli indizi fin qui portano tutti in questa direzione.