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A Salerno osannato a Roma odiato. Ieri i laziali: “Lotito vattene a Salerno”

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A Salerno scende in campo prima e dopo le partite. Lo ha fatto in occasione del derby con l’Avellino in barba alla scaramanzia e ad ogni altra regola non scritta del calcio. A Roma, anche dopo una vittoria e l’acquisto di un signor attaccante come Matri, riceve critiche e insulti ed è costretto a comunicare attraverso note stampa e canali ufficiali della società il suo pensiero. A Salerno la scorta è un optional a Roma è necessaria. A Salerno gira tra ali di folla entusiaste a Roma deve guardarsi sempre attorno ed usare uscite secondarie per non trovarsi di fronte il folto plotone dei contestatori. E’ il doppio destino di Claudio Lotito a Roma odiato a Salerno osannato.

Un rapporto ormai logoro quello nella capitale con tanto di striscione che per i tifosi granata è più di un auspicio: “Vattene a Salerno”. Per i tifosi granata avere un presidente a tempo pieno senza doverlo diviodere con le pressioni e tensioni della piazza biancoceleste sarebbe come manna caduta dal cielo. Il duo Lotito Mezzaroma a Salerno hanno bruciato le tappe ma la prospettiva di dover lasciare Salerno in caso di promozione in serie A toglie qualche sorriso e qualche ambizone. Anche Tavecchio ha rimarcato che non ci saranno modifiche regolamentari. L’eventuale promozione in A della Salernitana comporterebbe l’immediata decadenza presidenziale di Lotito e Mezzaroma costretti gioco forzo ad abdicare ed a cedere le quote societarie per la prevista incompatibilità di parenti ed affini.

I numeri inoltre dicono che Salerno se la gioca alla pari, come presenze con i tifosi laziali. All’Arechi per Salernitana – Avellino 22 mila spettatori. All’Olimpico per Lazio – Udinese 25 mila spettatori con 13.700 abbonati. Tra questi abbonati ci sono quelli ad un euro che il club ha distriubuiti ai giovanissimi, circa 4 mila che, se sottratti al dato di ieri portano decisamente avanti la tifoseria granata rispetto a quelli della Lazio. Se a questo aggiungiamo che la moglie Cristina ed il figlio Enrico sono pazzi di Salerno e della Salernitana non è certo da escludere che il patron in un futuro non tanto lontano possa arrivare a scegliere in modo definitivo la strada di Salerno rispetto a quella di Roma.

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