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Il progetto tecnico potrebbe saltare di fronte ad un altro flop

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Non sarà – come in un film piuttosto datato – “Eutanasia di un amore”, perché tra Fabiani e Torrente non è mai stata travolgente passione, ma di sicuro potremmo star qui a parlare di eutanasia di un progetto. La Salernitana annaspa in classifica, il modulo non convince, la difesa è tra le più perforate ed in attacco si stenta e non poco. Il trainer di Cetara in sette partite ha conquistato appena tre punti. Undici in 12 partite, una media di neppure un punto a partita 0,9 per essere precisi. Nonostante tutto Torrente resta in sella anche perchè non ha mai potuto contare su tutti gli effettivi e sulla formazione che aveva in mente. Il partito degli anti mister è convinto che l’allenatore doveva fare di necessità virtù.

Non intestardirsi con il 4-3-3 ma provare a giocare con un 4-4-2 o addirittura con un 5-3-2 per limitare la vulnerabilità del pacchetto arretrato granata. Nonostante tutto Torrente resta in sella ma la sfida di domenica dirà tanto se non tutto sul futuro del mister salernitano. Il piano tecnico tattico che non sembra convincere tutte le anime del club granata è diventato dopo 12 giornate un a orologeria, che corre il rischio di saltare già domenica, ma che potrebbe saltare pure la settimana successiva e via dicendo. Un po’ come tirare a campare, vivacchiare alla giornata, con Bollini, Lerda e qualche altro già sull’uscio e col rimpianto di non aver accontentato le più che giuste pretese del mister. Per ora si va avanti con Torrente ma il mister, i bonus, sembra averli quasi tutti esauriti. Solo una vittoria, al di là della prestazione può allontanare il ribaltone tecnico.

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