E’ grave che in una regione in piano di rientro sanitario, il Consiglio dei ministri non abbia ancora provveduto a nominare un commissario ad acta.
Il ritardo non fa che mettere a repentaglio l’assistenza e la garanzia dei Lea degli ospedali campani, ma cosa ancora più assurda è che si consente a De Luca di accentrare nelle proprie mani un potere che la legge non gli consente di avere.
De Luca, infatti, detiene la delega alla sanità da quando è stato eletto governatore della Campania.
Bisogna rimediare al più presto a questa discrasia, soprattutto alla luce della recente inchiesta della Procura di Roma che vede il governatore della Campania indagato per concussione per induzione e che ha svelato i metodi clientelari e illeciti usati per scegliere i dirigenti sanitari.
Renzi ha fatto finta di non conoscere gli effetti della Severino quando ha permesso a De Luca di candidarsi alle primarie del Pd e ha glissato sulle conseguenze della Legge Severino quando l’ex sindaco di Salerno ha vinto le elezioni in Campania.
Adesso è bene ricordare al premier che l’inchiesta su De Luca verte su un presunto scambio di favori tra politici, magistrati e aspiranti dirigenti sanitari e che mai, come adesso, è necessario spezzare questo circolo vizioso.
La nomina del commissario ad acta è fondamentale per i cittadini della Campania e per ristabilire un clima di legalità all’interno della sanità.
Il M5S metterà in atto tutte le azioni legali e parlamentari per sollecitare il Consiglio dei ministri a trattare il caso Campania quanto prima”. Lo scrive in una nota la parlamentare salernitana del Movimento Cinque Stelle Silvia Giordano