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Salerno: assolti in appello due chirurghi del Ruggi

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Condannati in primo grado per aver sottoposto un paziente affetto da un banale fecaloma ad un intervento chirurgico per rimuovere una massa tumorale, in realtà inesistente, sono stati assolti in appello.

Fine di un incubo peri due chirurgi del Ruggi Pasquale Ardimento e Pasquale Smaldone trascinati in un’aula di tribunale dalla denuncia di un 35enne salernitano al quale fu diagnosticato, erroneamente, un cancro al colon.

La sentenza è stata pronunciata ieri dai giudici della Corte d’appello del tribunale di Salerno che hanno ribaltato il verdetto pronunciato nel maggio 2013 dalla seconda sezione penale. Accolta in pieno, dallo stesso procuratore generale, la tesi difensiva rappresentata dall’avvocato Michele Tedesco.

Per l’accusa, nel 2007, i medici effettuarono sul paziente U.G. un’errata diagnosi di neoplasia in luogo di fecaloma ed effettuarono una laparotomia che il giudice di primo grado aveva ritenuto “grandemente invasiva”. La difesa ha dimostrato che è conforme alle linee guida italiane della chirurgia del colon e alle linee guida internazionali di chirurgia.

La corte, composta dai magistrati Tringali (presidente), Pellegrino e Clemente, sentita la requisitoria del sostituto pg Maria Maddalena Russo, in accoglimento dei motivi di appello della difesa, rappresentata dall’avvocato Michele Tedesco, ha pronunciato sentenza di assoluzione con formula piena.

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