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Menifesti elettorali, negata l’autorizzazione a procedere con le intercettazioni su Ciccone

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Il giudice delle udienze preliminari presso il Tribunale di Salerno Emiliana Ascoli rigetta la richiesta dell’utilizzo delle intercettazioni a carico del politico Lello Ciccone e di Matteo Marigliano, entrambi scagionati e precedentemente finiti nel fascicolo bis sull’inchiesta per la morte di Antonio Procida e Angelo Rinaldi assassinati lo scorso 5 maggio.

Quel duplice delitto maturò in un contesto di campagna elettorale per la nota vicenda dei manifesti ma tra i killer e le vittime c’erano delle vecchie ruggini che sfociarono a Fratte la mattina del 5 maggio quando il boss Matteo Vaccaro fu schiaffeggiato da davanti al bar di Procida.

Ciccone era finito sotto la lente della magistratura per l’affidamento di alcuni manifesti elettorali.

Secondo il gip Ascoli, Ciccone e Marigliano, non essendo indagati per il duplice omicidio non potevano essere sottoposti ad intercettazioni strumento, quest’ultimo, che  secondo il magistrato doveva essere adottato per trovare prove del reato e non indizi di reato.

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