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Torrente si gioca la panchina a Como, Bergodi sull’uscio

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Nervi saldi… e nervi scoperti. A fare la differenza, nella lotta per la permanenza in B, può essere questo. Alla Salernitana, invece, i nervi sono saltati e non da ieri. Il Cagliari ha fatto prima sfogare la Salernitane poi ha colpito sulle fragilità di un gruppo costruito male ed assortito peggio. L’indegna rissa al gol di Tellio produrrà danni solo alla Salernitana che dovrà rinunciare ad altri calciatori che si accodano al lungo elenco di indisponibili in una stagione che da sogno si è trasformata in un incubo. Ora bisogna uscire dal tunnel e bisogna farlo con determinazione, carattere, investimenti, scelte importanti e nervi saldi. Como segnerà in un senso o nell’altro la svolta in casa granata al di là del risultato.

Lotito e Mezzaroma ieri sono andati via senza rilasciare dichiarazioni. Hanno assistito alla sfida con il Cagliari ed hanno tirato le somme. Il piano di rilancio è delineato ma per ora resta top secret anche se trapelano alcune indiscrezioni tutte da confermare però. Dall’Emilia rimbalza una voce che ad oggi è più di un pour parler. Lotito avrebbe già in mente il nome per il dopo Torrente: si tratterebbe di Cristiano Bergodi ex giocatore della Lazio, vice di Mimmo Caso sulla panchina biancoceleste, vice anche di Gregucci a Lecce. Un sergente di ferro con esperienze a Modena, Pescara, Sassuolo e Brescia oltre che in Romania. Un tecnico che Lotito conosce molto bene e che avrebbe scavalcato nell’indice di gradimento Gautieri in caso dei ribaltone. Già perchè l’avventura di Torrente a Salerno sembra ormai ai titoli di coda. La gestione del gruppo è qualità fondamentale, per un tecnico. E, probabilmente, Torrente visto anche quanto accaduto ieri sta un po’ perdendo il controllo della situazione.

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