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Salernitana, dilemma Torrente in panchina…

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Torrente sì, Torrente no. Al di là della posizione assunta da Lotito, il trainer di Cetara non dorme sonni tranquilli. Almeno per ora. Perchè oltre alle attenuanti del caso, in primis le assenze provocate dagli infortuni, l’allenatore granata rimane ancora a rischio. Il post – Como è stato mal digerito e la panchina della Salernitana resta tutt’altro che stabile. Inutile negare che ad influire su un eventuale cambio tecnico c’è inevitabilmente il fattore economico da tenere in considerazione. Il club granata ha attualmente due allenatori a libro paga e, dal momento che il ritorno di Menichini si esclude, per via delle diversità di vedute con il diesse Fabiani, pare scontato che ingaggiare un terzo tecnico sembra un’ipotesi alquanto remota.

Nonostante tutto i nomi accostati alla panchina granata continuano a moltiplicarsi: da Gautieri a Novellino, passando per Colomba e Marcolin. Ci sono poi altri allenatori, vedi Bergodi e Camplone, che sono stati indicati sia come possibili candidati alla sostituzione di Torrente, sia nella rosa dei papabili a Bari, dove Nicola sta vivendo la stessa situazione del collega di Cetara. Insomma, anche dopo le rassicurazioni di Lotito, la matassa resta ancora da sbrogliare. Di certo c’è che la società granata difficilmente possa decidere di ingaggiare un terzo allenatore, a meno che il tecnico prescelto non accetti condizioni economiche particolarmente vantaggiose per il club di Lotito e Mezzaroma. L’alternativa è trovare un accordo con un’altra società, magari proprio quella pugliese, per l’ingaggio di Menichini, e spianare la strada per l’arrivo di un altro tecnico a Salerno. Chissà che non sia fantacalcio…

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