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Salernitana, ora è il tempo di ricostruire

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Demolire è semplice, ricostruire è molto più complicato. La Salernitana però è chiamata, ora a farlo. La caccia al colpevole almeno per qualche settimana andrebbe messa da parte, per far posto alla fase due, quella della rivoluzione, quella necessaria per tentare non di rimettere insieme i cocci ma per rifondare, tutto, per gettare nuove basi. Adesso si deve guardare avanti, ma con lucidità e fermezza anche da parte della proprietà, perchè la classifica parla chiaro e racconta di una situazione precaria, che non è invenzione giornalistica, ma pura e semplice realtà. La contestazione dei tifosi è legittima e spinge la società a prendere atto della crisi e a porvi rimedio.

Il tempo per recuperare c’è tutto, purchè, però, la fase due, quella della ricostruzione inizi il prima possibile. Le decisioni ora vanno prese in fretta, senza ripetere gli errori estivi e senza assistere a nuove ed estenuanti telenovele di mercato. A differenza della lunga parentesi estiva la parentesi riparatoria è breve, forse anche troppo, alla luce della rivoluzione che intende operare la società. Ricordare gli errori estivi in questa fase potrebbe essere un esercizio utile non per generare polemiche ma per evitare di ripetere gli stessi passi palsi. Per evitare che la conferma di Torrente non sia come quella di Menichini, sbandierata alla fine dello scorso torneo, ma che poi ha avuto epilogo diverso. Per evitare che i movimenti in uscita si trasformino in estenuanti attese, com’è accaduto per Calil partito per Cascia poi per Roccaporena ed infine rientrato a Salerno, sempre con la valigia pronta. Ora, non c’è più tempo per gli errori, a prescindere da chi li ha commessi, la classifica impone tempi rapidi e, soprattutto, idee chiare.

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