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Adesso per Mister Torrente non ci sono più alibi

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Il 2016 inizia con il botto per la Salernitana, chiamata a confrontarsi al Partenio con una delle squadre più in forma, almeno prima della sosta invernale. L’Avellino è reduce da 5 vittorie in fila, è tornato in zona play off, ha ritrovato il suo leader Castaldo ed è pronto a rinforzare ulteriormente la rosa per il rush finale della stagione. Proprio contro l’Avellino, alla prima di campionato, la Salernitana di Torrente giocò la sua miglior partita. La vittoria per 3-1, il 4-3-3, i tagli, il movimento senza palla, la grinta, gli inserimenti da dietro, la voglia messi in campo dai calciatori granata lasciarono prefigurare ben altri scenari rispetto a quelli con cui il team di Lotito e Mezzaroma deve fare i conti oggi, 20 partite dopo.

La società ha deciso di confermare Torrente nonostante tutto, riconoscendogli l’alibi di aver giocato praticamente un intero girone in emergenza tra infortuni in serie e squalifiche (alcune giunte pure per sviste arbitrali). Ma nel nuovo anno, con una salvezza da centrare e con una media punti quasi da play off da mantenere, di alibi non potranno essercene. Nè per Torrente né per nessun altro. E così dal tecnico, che ha ammesso di aver sbagliato nella gestione dei portieri, che ha ritardato l’inserimento degli under, che non sempre ha scelto l’assetto tattico né l’undici migliore per iniziare le partite e che non sempre ha utilizzato i giocatori nel loro ruolo naturale, tutti si aspettano tanto.

La Salernitana è in zona retrocessione, ha conquistato solo 20 punti, ha segnato col contagocce e ha imbarcato gol a grappoli, inoltre i giocatori sembrano impauriti, demotivati, confusi. Il rinnovo del contratto di Fabiani e la riconferma di Torrente vanno in una direzione precisa: chi indosserà la maglia granata in questa seconda metà di stagione deve sapere che i riferimenti a Salerno sono loro, diesse e tecnico godono della fiducia della società. Ma sanno di non poter sbagliare. Il tempo degli errori, e degli alibi, è finito per tutti, ora bisogna solo concentrarsi su quello che va fatto (ognuno per la sua competenza) per condurre la barca in porto, compiendo una piccola impresa sportiva.

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