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Salernitana, servono giocatori ‘tosti’ per salvarsi in Serie B

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A cadere, è caduta la Salernitana. Ora può rialzarsi o cominciare a scavare, e siccome sta passando inutilmente anche quel tempo che poteva e doveva essere investito per ripartire con altre frecce in faretra ed affrontare senza emergenze l’inizio del girone di ritorno, è giunta l’ora di cominciare a muoversi, a mettere le cose in chiaro soprattutto per rispetto ad una tifoseria che non si è mai sentita così disorientata. I punti critici sono come i punti accumulati in classifica: pochi e sentenziosi. Lotito mostra una certa spocchia nelle interviste. “Arrivano, facciamo, ci muoviamo”.

La verità è che a Salerno sono arrivati tutti giovani di belle speranze, almeno fino ad ora. Scommesse che si inseriscono in un contesto di squadra da ricostruire. L’unico esperto, al momento è Zito che potrà e dovrà dare il suo contributo già a cominciare dal derby. C’è da mettere mano, concretamente, alla rifondazione di una squadra che ha pochi punti in classifica e troppi punti interrogativi a cui dare risposte. Insomma, allo stato attuale la Salernitana non è nemmeno alla fase embrionale del progetto di rivoluzione e rilancio ipotizzato ed immaginato dopo il 27 dicembre.

E mentre si ciurla nel manico Torrente, a quattro giorni dal derby farebbe bene a rispolverare il varrelliano concetto di sporca dozzina per tirare e metterci furore ad ogni pie’ sospinto, fin da sabato, visto che la fin troppo lunga sosta natalizia ha inevitabilmente ammorbidito anche la voglia di rivalsa che era emersa all’indomani della sconfitta con il Como. Il campionato di B era in salita all’inizio, ora si fa ripido, con le avversarie per la lotta-salvezza che si rinforzano e un tris di partite all’orizzonte da far tremare i polsi: ad Avellino, poi il Brescia a Salerno, quindi viaggio a La Spezia. Per fermarci a gennaio ed alla chiusura del mercato. Che tremino i polsi è anche normale, l’importante è che non tremino le gambe a cominciare dalla gara del Partenio.

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