Si trattò di un vero e proprio raid: gli stranieri si avventarono su una decina di giovani che stavano consumando bevande all’esterno del locale,punto di riferimento per clienti omosessuali, e li spinsero all’interno chiudendo la porta d’ingresso e bloccando l’entrata e l’uscita. Dopo circa un quarto d’orai tre lasciarono il bar e si diedero alla fuga. Furono rintracciati dagli agenti delle volanti che li identificarono grazie ai proprietari del locale che, con i poliziotti, si lanciarono all’inseguimento. Non sono mai stati arrestati e se la cavarono con una denuncia: ora rischiano la condanna. La sentenza sarà pronunciata lunedì, intanto i difensori Luciano Pepe e Gaetana Mastroberardino hanno contestato che vi sia certezza sull’identità degli aggressori. È stata quindi chiesta l’assoluzione di tutti gli imputati e, in subordine, la derubricazione del reato di sequestro di persona in quello di violenza privata e l’applicazione della qualifica di fatto di lieve entità per la presunta violenza sessuale. Lunedì l’udienza per la replica del pm e la sentenza