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Lite Sarri-Mancini, i tifosi italiani si dividono in due

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#SarriMancini, scritto così, in una sola parola e con l’hashtag, è il primo trend su Twitter in Italia anche il mattino dopo la lite. È l’argomento di cui parlano tutti al bar, a scuola e in ufficio, è l’argomento che divide ilPaese, come accade spesso, in due fazioni. “Sarri è un razzista”, ha urlato Mancini riportando gli insulti omofobi del collega. “Chiedo scusa, ma sono cose di campo e lì dovevano restare”, ha replicato l’allenatore del Napoli. E i “partiti” replicano più o meno le stesse cose. E in pochissimi non si schierano…

Mancini è una furia, ai microfoni della Rai appare persino scosso: l’Inter non fa parlare nessuno dei suoi giocatori, meglio uscire di scena in silenzio. E, Sarri? Il grande accusato conferma, di fatto, le offese, il suo momento di follia. «Sono cose che capitano nel calcio. A me – racconta l’allenatore del Napoli – i vecchi hanno sempre insegnato che queste cose finiscono in campo. Sarà stata colpa dell’adrenalina, non so: gli avrei potuto dare del democristiano, gli ho detto la prima cosa che pensavo…»..

Sarri chiede scusa «..a tutti. Al mondo omosessuale, la mia storia insegna che non ho mai assunto atteggiamenti razzisti di nessun genere…». Il finale alla rovescia del San Paolo sarebbe nato da un equivoco perché, a tempo scaduto, sul tabellone del quarto uomo compaiono ben nove minuti di recupero: un errore che porta Mancini a chiedere spiegazioni e, poi, alla rissa verbale. «Mancini ha accettato le mie scuse? No, mi ha detto sei un vecchio caz..», spiega Sarri. Cosa accadrà adesso? Il tecnico del Napoli rischia una lunga squalifica, almeno quattro mesi: molto dipenderà dal referto arbitrale che finirà sul tavolo del giudice sportivo Tosel.

Ma il primo ad apprezzare l’atteggiamento del tecnico dell’Inter è Antonello Sannino, presidente di Arcigay Napoli.

“Basta omertà! Bisogna che la gente sappia, soprattutto se certe offese partono da chi ricopre un ruolo di responsabilità pubblica. L’esperienza inglese ha sicuramente contribuito a rendere più forte e decisa la reazione giustissima di Mancini. Arrivano sanzioni e squalifiche se vi è un coro razzista, ma nessun provvedimento viene preso se arriva un insulto omofobo.

 Il Coni e la FIGC devono introdurre nei loro statuti e nei loro regolamenti norme chiare che contrastino le discriminazioni, il bullismo, le offese e la violenza ai danni delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali. Da responsabile nazionale per lo sport di Arcigay ho lavorato in questa direzione e spero che questa vicenda possa finalmente cambiare le cose nel mondo del calcio e dello sport.

 Sarri, come ogni persona che è nel suo ruolo pubblico, prima ancora che sportivo, ha una responsabilità enorme nei confronti di quei ragazzi e di quelle ragazze vittime quotidiane di bullismo soprattutto su quei “campi” dove non arrivano spesso le luci dei riflettori della stampa e delle Tv”.

 

Sannino auspica per il futuro un confronto pubblico sul tema e invita Maurizio Sarri al corteo per l’Uguaglianza e per le Unioni civili di sabato 23 gennaio, SVEGLIATI NAPOLI – È ora di essere civili #SvegliatiItalia.

 

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