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Falso in atto pubblico: nuovo avviso di garanzia per De Luca

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Un avviso di garanzia per falso in atto pubblico è stato notificato al presidente della Giunta regionale della Campania per una variante al progetto per la realizzazione di piazza della Libertà a Salerno. I fatti contestati risalgono al periodo in cui De Luca era sindaco della città di Salerno. Il provvedimento, che è stato emesso anche a carico di altre persone, è stato notificato dai militari della Guardia di Finanza. Secondo l’accusa, De Luca e la sua giunta avrebbero approvato la variante con la quale venivano stanziati altri otto milioni di euro per alcuni “imprevisti”, ovvero la presenza di acqua nel sottosuolo: al di sotto della piazza scorre difatti il torrente Fusandola.

La realizzazione di piazza Libertà rientra nella riqualificazione dell’area della zona di Santa Teresa dove è prevista oltre alla realizzazione di una vasta area anche quella di un edificio. Per realizzare la nuova piazza è stato anche abbattuto un edificio che ospitava un albergo. Un progetto imponente, con notevole impegno di risorse finanziarie, che ha suscitato in passato polemiche, soprattutto da parte degli ambientalisti. Al centro delle polemiche anche le opere che avrebbero riguardato il letto del fiume Fusandola, che scorre proprio in zona. Per il completamento dell’opera – che viene considerato il fiore all’occhiello del programma di riqualificazione urbanistica avviato anni fa dall’allora sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca – saranno necessari almeno altri 18 mesi.

LA REPLICA DI DE LUCA. Il presidente della giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, in merito all’avviso di garanzia che gli è stato notificato oggi per la variante al progetto dei lavori di piazza Libertà a Salerno, quando era sindaco della stessa città, ha detto di avere “piena fiducia nella magistratura. Non ci lasciamo distrarre: seguiamo la linea Sarri”. De Luca, intervenendo alla trasmissione Radio Goal di Radio Kiss Kiss Napoli, ha spiegato che la giunta comunale di Salerno da lui presieduta approvò “una variante per far fronte ad un imprevisto geologico” e si limitò a prendere atto dei rilievi tecnici che furono evidenziati.

Fonte ANSA

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