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Tossicodipendenze: protocollo di intesa tra Regione Campania e penitenziario di Eboli

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle Politiche sociali Lucia Fortini, ha approvato lo schema di protocollo di intesa con l’Istituto a custodia attenuata per il Trattamento delle Tossicodipendenze (Icat) di Eboli, avente come obiettivo la creazione di un modello sperimentale di collaborazione istituzionale tra Regione e amministrazione penitenziaria. La  casa di reclusione di Eboli è un istituto penitenziario che ospita detenuti in esecuzione di pene conseguenti a reati connessi al loro particolare status di tossicodipendenti, con una intensa attività diretta al recupero e all’inclusione sociale di questa particolare utenza.

“E’ necessario, nel rispetto delle rispettive competenze istituzionali – spiega l’assessore Fortini – realizzare interventi che possano, nel breve e medio periodo, migliorare le condizioni di vivibilità degli istituti penitenziari della Campania in cui spesso le condizioni di sovraffollamento peggiorano le condizioni di vita  sia per la popolazione detenuta sia per le figure professionali  che vi prestano servizio. Un particolare ringraziamento per il conseguimento di questo importante risultato va alla VI Commissione consiliare alle Politiche Sociali, presieduta da Tommaso Amabile, che ancora una volta ha lavorato in stretta sinergia con la Giunta garantendo sostegno e collaborazione”.

“Apprendo con soddisfazione – dice Tommaso Amabile (Pd), presidente della VI Commissione consiliare alle Politiche sociali – che la Giunta regionale ha recepito il protocollo d’intesa con l’Icat di Eboli, proposto dall’assessore Fortini a seguito di una audizione della VI Commissione Permanente da me presieduta. La stretta collaborazione tra Consiglio e Giunta rappresenta per noi la giusta leva per rispondere alle legittime aspettative dei territori e dei cittadini, specie quando queste sono utili a sostenere il lavoro dei tanti professionisti impegnati nel recupero e reinserimento di detenuti affetti da tossicodipendenze e alcoldipendenze”.

 

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