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Stop alle Fonderie Pisano, la preoccupazione della Cgil di Salerno

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“Il provvedimento amministrativo di fermo temporaneo dell’Arpac Regione Campania, imposto alle Fonderie Pisano, per la rimozione di alcune criticità riscontrate nella struttura produttiva, ha determinato il fermo dell’attività per circa 130 unità e di altre 400 legate all’indotto.

Ciò ha provocato forti preoccupazioni tra i lavoratori per la probabile perdita di importanti commesse, vitali per l’attività produttiva e il futuro occupazionale dell’azienda.

Il perdurare del fermo rischia di scoraggiare alcuni importanti clienti che potrebbero orientarsi verso altre aziende”. Così, in una nota, Anselmo Botte e Matteo Buonagiunto della Cgil di Salerno esprimono preoccupazione per la vicenda dello storico impianto cittadino, il cui futuro è a rischio.

“I lavoratori e le organizzazioni sindacali ribadiscono la volontà di affrontare con la dovuta determinazione e serietà le tematiche legate alla sicurezza nei luoghi di lavoro e le problematiche ambientali, che restano una importante prerogativa senza la quale si mette a rischio la salute delle maestranze, prima ancora che della cittadinanza – si legge ancora nella missiva – . Riteniamo che su queste argomenti debba intervenire la Prefettura, aprendo un tavolo permanente di confronto per seguire attentamente il percorso che questo provvedimento amministrativo ha determinato.

E’ per questo che abbiamo chiesto un incontro urgente con il Prefetto di Salerno che deve vedere la partecipazione della direzione aziendale delle Fonderie Pisano, l’Arpac Regione Campania, la Regione Campania e il Comune di Salerno. Sarà quello il luogo, e non altri, dove ognuno dovrà esprimere la sua posizione, ritenendo che tutte le parti mirino ad un unico obiettivo: quello della salvaguardia occupazionale e produttiva, e quello della sicurezza ambientale”, concludono i due esponente Cgil.

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