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Salernitana: non basta un prete per salvarsi…

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Ci pensi e ci ripensi e continui a maledire l’ultimo giro di lancette quando Iacoponi sbuca alle spalle dei difensori della Salernitana fermi come le belle statuine. Il sogno della prima vittoria con Menichini in panchina si trasforma in incubo con la corsa salvezza sempre più in salita. A mente fredda, realizzi che la Salernitana si è dovuta arrendere non soltanto alla sfiga, nera come la notte dell’Arechi, ma anche ad errori grossolani come la scelta di marcare a zona in difesa sull’ultimo assalto degli ospiti. Serve un corno anti-iella, per limitare il raggio d’azione dell’avversario più insidioso: la sfortuna che si è materializzata anche quando Coda a botta sicura ha centrato il portiere all’ultimo respiro dopo il gol subito.

Serve anche massima concentrazione e minor egoismo in una squadra che ha commesso tanti, troppi errori di ingenuità contro la Virtus Entella. Nel frattempo Lotito, colpevolmente in ritardo nella gestione della disastrosa stagione granata si affida ai Santi in Paradiso per la salvezza. Il patron ha inteso sopperire alla carenza di elementi con la convocazione di un prete per benedire tutta la squadra granata. E’ accaduto dopo la partita con l’Entella. Il sacerdote in questione, arrivato direttamente da Roma e amico del patron laziale, è rimasto chiuso negli spogliatoi per trenta minuti circa. Il prete è andato via usando una uscita secondaria per non dare nell’occhio ma la notizia, alquanto singolare, ha già fatto il giro delle redazione di mezza Italia. Vedremo a Cesena se la benedizione produrrà effetti. Nel frattempo sarebbe auspicabile un ritorno immediato alla marcatura ad uomo.

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