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Mercato San Severino: consiglieri Pd pungono il sindaco dopo riapertura reparti all’ospedale di Cava

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Dopo il ricorso presentato dal sindaco Vincenzo Servalli, il Tar ha riaperto i reparti di ginecologia e ostetricia dell’ospedale di Cava de’ Tirreni. Il Tribunale amministrativo regionale, infatti, ha accolto l’istanza del primo cittadino della città metelliana. “E ora cosa succede ai reparti di ginecologia e ostetricia dell’ospedale “Fucito” di Curteri di Mercato S.Severino?

Probabilmente, resteranno chiusi perché il sindaco Romano non ha presentato il ricorso al Tar”: lo affermano Carmine Ansalone, Fabio Iannone e Gerardo Figliamondi, consiglieri comunali (Pd) di Mercato S.Severino. “E’ un altro “regalo” alla nostra città – dice Fabio Iannone – da parte dell’amministrazione “lungimirante” e del “fare”.

Cava de’ Tirreni e il suo sindaco vincono un’importante battaglia che hanno avuto il coraggio e la forza di sostenere. Al contrario, i sanseverinesi perdono. Avevamo chiesto, in qualità di consiglieri comunali, al sindaco Romano di predisporre analogo ricorso al Tar per il mantenimento dei reparti di ginecologia e ostetricia presso l’ospedale di Curteri.

Invece, il sindaco non ha accolto la nostra istanza a difesa dei cittadini della Valle dell’Irno”. “Ora” – prosegue Fabio Iannone – resta incerto il futuro dei nostri reparti, già chiusi all’utenza da tre mesi circa. La responsabilità è del sindaco Romano che non ha presentato ricorso al Tar.

Il primo cittadino, durante un’intervista televisiva, affermò che non era pensabile un’azione legale ma che ne serviva una politica. Il provvedimento della chiusura dei reparti del nostro ospedale, fu decisa dall’ex manager Viggiani , mentre la Regione Campania era amministrata dal governatore Stefano Caldoro, e il nostro sindaco era assessore regionale all’ambiente.

Inoltre Romano sostiene che, negli ultimi 5 anni, il nostro ospedale è cresciuto. Invece, è vero il contrario, come si vede dal ridimensionamento del reparto di ortopedia e ora dalla chiusura di ginecologia e ostetricia. Inoltre, Romano ha preferito far realizzare una struttura residenziale nei pressi del nosocomio quando quei terreni potevano essere impiegati per l’estensione della struttura sanitaria. Tutto ciò è la conferma che a Romano non interessano le sorti del nostro ospedale”.

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