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La salvezza è ancora possibile, a patto che…

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C’è un pericolo dietro l’angolo, si chiama paura. L’insidia più grande, per questa parte finale di campionato, è proprio questa: scendere in campo con l’obbligo di vincere tutte le partite in casa e provare il colpo lontano dall’Arechi. Otto giornate al termine, 24 punti a disposizione alla Salernitana ne servono almeno 16 di punti per sperare di agganciare i play out. In casa la Salernitana sarà arbitra del suo destino ed affronterà Latina, Vicenza, Livorno, Modena e Como. In trasferta Vercelli, Ascoli e Cagliari che alla penultima sarà ormai con la testa già in A anche se il precedente dell’andata non spinge a stare sereni.

Da tener presente che nella parte bassa il Lanciano, che al momento sembra sereno e beato potrebbe subire una nuova penalizzazione nell’ordine dei 4 o 5 punti che farebbe scivolare i frentani da 39 a 34-35 punti. Se ne saprà di più il 14 aprile. Il motivo è da ricercare nelle mancate certificazioni di Inps ed Irpef di settembre ed ottobre – come anticipato anche dal quotidiano “La Città” in edicola oggi – ed alcuni arretrati ancora non saldati. I giochi non sono ancora fatti. La piazza ci vuole credere. Fino in fondo. Checchè ne dica la classifica.

Salerno ci vuole credere perché vede la squadra lottare e perché l’eventuale condanna aritmetica per fortuna è ancora lontana, ma adesso la tifoseria granata va anche aiutata a crederci fino in fondo. C’è un solo modo per farlo: non sbagliare più. La Salernitana ha il dovere di giocarsela fino in fondo nel rispetto della maglia, dei tifosi e perchè no anche della società che dovrebbe, soprattutto in questa fase, critiche della piazza a parte, stare più vicino alla squadra ed al tecnico. La comparsata il sabato pomeriggio serve a poco. Invitiamo Lotito e Mezzaroma a trascorrere una vigilia con il gruppo in ritiro. Sarebbe un bel segnale. Anche in questo caso è chiedere troppo?

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