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Scandalo mazzette al Ruggi, Brigante si difende: «Mai preso denaro»

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Luciano Brigante, Renato Saponiero e Anna Rita Iannicelli indagati a vario titolo nell’inchiesta su un presunto giro di mazzette per by passare le liste d’attesa ed essere operati in regime solo apparentemente di intramoenia sono stati ascoltati dal giudice per le indagini preliminari Elisabetta Boccassini.

Hanno risposto alle domande sia il primario neurochirurgo Luciano Brigante (assistito da Silverio Sica e Andrea Castaldo), sia la caposala Annarita Iannicelli (difesa da Stefania Pierro), entrambi ai domiciliari che il direttore di neuroscienze Renato Saponierio (avvocato Agostino Allegro), interdetto dal servizio per 9 mesi e accusato di abuso d’ufficio per aver omesso i controlli.

Luciano Brigante – come scrive Metropolis oggi in edicola – si è detto estraneo alle accuse di concussione, aggiungendo di «non aver mai preso soldi dai pazienti» sottoposti a delicati interventi chirurgici.

Ha ribadito che nel reparto da lui diretto «non c’erano liste d’attesa, in quanto esistono gli interventi urgenti indifferibili, urgenti prorogabili e di routine». E molte delle operazioni effettuate erano di natura grave, tutte programmate, per cui non c’era nessun modo per per poterle rinviare in quanto ne valeva la vita del paziente. I legali di Brigante, poi, hanno presentato una lista di 2000 interventi per i quali gli inquirenti «potranno chiedere se il professionista abbia mai preso del denaro».

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