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Rivincita 5 anni dopo, ma senza farsi prendere dall’ansia

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Cinque anni fa finì così Salernitana – Verona: scaligeri in Serie B a festeggiare sotto la Curva Nord e Salernitana in lacrime e giù per il baratro per via di un fallimento già scritto ed inevitabile, il secondo della storia recente della Salernitana. Cinque anni fa tocco al duo Lotito – Mezzaroma ricostruire, rifondare, ripartire. Il Comune, quasi per acclamazione popolare individuò nel gruppo capitolino i padri fondatori del progetto Salernitana. Da lì in poi cominciò la scalata in grado di riportare Salerno nel calcio che conta. Cinque anni dopo riecco Salernitana – Verano come se il tempo si fosse fermato in attesa di rimettere di fronte, l’una contro l’altra per una rivincita sportiva attesa da tutto il popolo granata. Bisogna dare atto al duo Lotito – Mezzaroma che di riffe o diu raffe hanno centrato finora tutti gli obiettivi.



Adesso però l’asticella si alza e questo non significa non riconoscere i meriti. Il match con il Verona non è una semplice gara ma la partita che segna la chiusura di un cerchio che aveva fatto sprofondare il calcio salernitano nell’oblio. E’ la partita che serve a chiudere definitivamente i conti con il passato e ad aprire un ciclo, si spera vincente e duraturo, all’ombra dell’Arechi. Per battere il Verona c’è bisogno dell’urlo dell’Arechi, della massima concentrazione e determinazione, c’è bisogno di passione e sangue freddo. La Salernitana deve vincere sul campo, con l’aiuto dei suoi tifosi perchè no, ma è giusto ricordare che è la seconda di campionato ed in palio ci sono sempre e solo tre punti. Diciamo questo per non sovraccaricare di ulteriori tensioni e fardelli una partita che già dalla composizione dei calendari sta facendo parlare di se rischiando di danneggiare gli undici granata che andranno in campo. Tra loro, si spera, possa esserci anche il ghanese Odjer. Quella di domenica è anche la sua partita. Il resto dovrà farlo la Salernitana in campo ed i tifosi sugli spalti evitando di farsi prendere la mano e ricordando comunque che si tratta pur sempre di una partita di calcio e non di altro.

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