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Salerno: malore per Angela Petrone la donna incatenata alle Fonderie

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Angela Petrone, moglie di uno dei lavoratori delle fonderie Pisano che in queste ore hanno ricevuto le lettere di licenziamento è stata colta da malore dopo aver trascorso quattro giorni incatenata ai cancelli dell’azienda. La donna che con la sua protesta ha provato a tenere alta l’attenzione sul dramma delle Fonderie Pisano non ha preso i suoi farmaci per restare in presidio con il marito e con gli altri lavoratori che da giorni sono sul tetto di un capannone minacciando di lanciarsi nel vuoto. La donna si è sentita male ed è stata trasportata in ambulanza al Ruggi

Da questa mattina, inoltre, è stato rimosso il gonfiabile che i vigili del fuoco di solito collocavano sotto la palazzina da dove gli operai minacciavano di lanciarsi nel vuoto. Un gesto che ha inasprito ancor di più gli animi e fatto salire la tensione tra i manifestanti ormai allo stremo e senza più risorse. Provocatoriamente è stato collocato un materasso di piccole dimensioni lì dove c’era il gonfiabile dei vigili del fuoco.

E mentre il presidio in fonderia va avanti un gruppo di lavoratori, anche ieri,  ha manifestato davanti al Tribunale contro la situazione di stallo. «Ci siamo messi i caschi per sottolineare la nostra voglia di sicurezza – ha spiegato Angelo Clemente, della rappresentanza sindacale aziendale – E abbiamo deciso di mettere un cartello sul petto con i nomi delle nostre famiglie proprio per testimoniare il dramma che viviamo non solo noi ma le tante madri, sorelle, fratelli, figli che da mesi stanno combattendo per non restare senza stipendio. Per alcuni di noi la situazione è estremamente critica perché le uniche entrate sono quelle del lavoro in fonderia».

I lavoratori sono stati ricevuta anche dall’arcivescovo, monsignor Luigi Moretti, che proprio durante le celebrazioni per la festa del patrono aveva  trovato tempo e spazio per dedicare un pensiero ai dipendenti delle Pisano. Moretti si è anche impegnato a far visita lunedì prossimo ai lavoratori direttamente in fonderia, per portare un messaggio di solidarietà.

 

 

 

 

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