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L’avversario: Morosini guida una nidiata di giovani affamati

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Il Brescia è la squadra con l’età media più bassa del campionato di Serie B (23 anni di media, la Salernitana è settima con 26,1, molto meglio rispetto allo scorso anno quando era la più “vecchia” della serie cadetta) ma alla mancanza d’esperienza di alcuni elementi sopperisce con un alto tasso di qualità. La società lombarda, come già accaduto lo scorso anno, ha scelto con grande attenzione gli “under” su cui puntare, ottenendo prestiti prestigiosi da Juventus (il terzino Untersee), Roma (Calabresi e Ndoj), Milan (Crociata e Modic), Inter (Camara), Sampdoria (Bonazzoli), Udinese (Bubnjic), Sassuolo (Fontanesi e Sbrissa), Bologna (Vassallo), Torino (il gioiellino Rosso), ma anche dalla Fidelis Andria (il figlio d’arte Bisoli), senza contare i ragazzi già ingaggiati l’anno scorso (come Michele Somma e Dall’Oglio, in recupero dopo un brutto infortunio) e i prodotti del florido vivaio delle rondinelle (come Minelli, Lancini, Coly, Bertoli, Said, Filippo Strada, lo stesso portiere Arcari e, ovviamente, Morosini).



Dopo aver mossi i primi passi con Inter e Albinoleffe, Morosini, domani al rientro dopo aver saltato per squalifica la gara di Verona, ha completato la trafila delle giovanili con il Brescia. E lo scorso anno è stato lanciato stabilmente in prima squadra da Boscaglia. Nel suo 4-2-3-1 il fantasista classe ’95 ha reso alla grande (soprattutto nelle gare casalinghe) e lo scorso anno rifilò alla Salernitana una pregevolissima doppietta al Rigamonti (nelle gare in trasferta, invece, non sempre risultò all’altezza della situazione). Il ragazzo di Ponte San Pietro, entrato a far parte stabilmente del giro della nazionale Under 21 di Di Biagio, con Brocchi è diventato ancora di più il perno della manovra delle rondinelle, avendo il compito di rifornire le due punte e di dare qualità alla manovra tra le linee. Domani uno dei temi della partita, sarà proprio questo: la squadra di Sannino riuscirà ad impedirgli di fare la differenza?

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