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Abusivi sempre presenti all’Arechi, anche quando non gioca la Salernitana

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Via Antonio Bandiera a Salerno e stradine limitrofe sono ormai diventate terra di nessuno. A denunciare il caso al quotidiano le Cronache oggi in edicola alcuni titolari di  attività commerciali presenti in zona e che da diverso tempo vivono questa situazione divenuta oramai insostenibile. Staimo parlando delle attività che insistono attorno all’Arechi e strade limitrofe

«Oramai questa zona è diventata terra di nessuno – dice il gestore di una attività della zona . Il Comune di Salerno non fa nulla per tutelare noi commercianti. Ci stanno mettendo in condizione di chiudere. Quindi ogni giorno è una lotta continua contro i parcheggiatori abusivi che oramai si sono posizionati dovunque, perfino in quelle zone dove ci sono le strisce blu e gli automobilisti si vedono costretti a pagare non solo il ticket di Salerno Mobilità ma anche “loro”, altrimenti si ritroveranno con le auto graffiate, rotte ecc.

Più di una volta abbiamo chiamato i vigili urbani, la guardia di finanza, carabinieri e polizia. Qualche volta le pattuglie sono venute. Ovviamente i parcheggiatori sono scappati, a volte riescono a prenderne qualcuno ma poi non trovano mai nessuno disposto a testimoniare e quindi viene rilasciato immediatamente. Il problema è che se non viene fatto un controllo costante tutti i giorni, la situazione non potrà mai migliorare. Per non parlare del periodo delle Luci d’Artista.

Tra poco per noi inizia un altro calvario, perché nelle giornate di punta, ovvero il fine settimana, viene chiuso il sottopassaggio che collega l’uscita della tangenziale alla nostra zona e quindi le macchine che vogliono venire da noi saranno costrette a fare un giro assurdo. Nei mesi delle luci da qui passeranno solo pullman turistici che parcheggeranno e poi porteranno i soldi nel centro della città e le macchine che vogliono far passare i vigili urbani che si mettono di guardia davanti al sottopassaggio. Ormai la nostra pazienza è arrivata al limite – conclude il titolare di una attività commerciale della zona  – se a tutto questo poi aggiungiamo le chiusure forzate che ci impone la Prefettura quando la Salernitana gioca in casa contro squadre le cui tifoserie sono considerate pericolose. Riuscire a mantenere aperte le nostre attività è diventata davvero un’impresa».

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