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E se davvero il conte Dracula fosse sepolto a Napoli? Se ne parla in un incontro a Salerno

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E se davvero il conte Dracula fosse sepolto a Napoli, nel complesso francescano di Santa Maria la Nova? L’ipotesi che da un po’ di tempo affascina alcuni studiosi di uno degli uomini più famosi, controversi e violenti della storia dell’ umanità, non lascia del tutto indifferente il giornalista e studioso di esoterismo Giuseppe Ivan Lantos, autore di una documentata biografia del principe Vlad III di Valacchia (vero nome di Dracula) edita da Cairo.

Nel libro “Dracula storia e leggenda di un incubo”, infatti Lantos dà conto di questa suggestiva tesi augurandosi che presto si possa fare piena luce su quel che davvero si nasconde dietro il marmo della fantomatica tomba del sanguinario vampiro. Fino ad oggi la fine di Dracula, è stata, manco a dirlo, avvolta nel mistero: dopo aver trovato la morte in battaglia, combattendo i turchi, delle sue spoglie si è persa ogni traccia. Intanto, però, continua a esercitare la sua perversa seduzione.

Uscito dalla Storia per entrare nella finzione romanzesca, si è trasformato in archetipo delle più grandi paure: l’angoscia umana di fronte alla morte, ma quella ancora più spaventosa di un’immortalità disperata e solitaria. Della biografia di Dracula e ancor prima di quella scritta su Nostradamus, il famoso profeta le cui quartine hanno anticipato il futuro, Lantos, per anni firma di punta del settimanale “Gente”, parlerà sabato 29 ottobre alle ore 19, al “Dandy Caffè Letterario” di Salerno con Gabriele Bojano, giornalista del Corriere del Mezzogiorno. L’incontro rientra nell’ambito della Notte Bianca organizzata dalla Cidec di Salerno.

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