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Esame di Avvocato copiato, i praticanti rischiano solo una multa

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Un Regio decreto del 1925, che disciplina il diritto di autore è la via d’uscita per gli oltre 60 praticanti avvocati coinvolti nella vicenda dei compiti copiati dal web. A darne notizia il quotidiano Il Mattino oggi in edicola.  Qualora dovessero essere accertati reati nella valutazione degli elaborati per la sessione 2015 per il conseguimento dell’abilitazione alla professione di avvocato, i singoli partecipanti potrebbero andare incontro ad un processo o in alternativa essere sanzionati con una pena pecuniaria. Ovvero, il pagamento di una somma in denaro all’erario. È da questo presupposto che la Procura di Nocera Inferiore partirà per accertare eventuali anomalie o scopiazzate sui 60 compiti  trasmessi dalla Procura di Salerno.



L’ipotesi della Procura nocerina è che qualcuno, nello svolgere le tre tracce (civile, penale e atto) abbia potuto appropriarsi dell’operadiqualcunaltro. Opera, in questo caso, coperta da copyright. Si valuteranno i precedenti. A Lecce nel 2012 103 persone all’epoca aspiranti avvocati furono indagati  con l’accusa di aver copiato. L’indagine fu chiusa dal gip con la disposizione di altrettanti decreti penali di condanna. In quell’occasione, gli elaborati contenevano parti copiate da internet o attraverso altri mezzi,  come sms, telefonini e mail inviate direttamente da alcuni studi legali. Con la chiusura dell’indagine, la Procura di Lecce convertì la pena in una sanzione amministrativa, richiamando proprio il Regio decreto del 1925

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