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Salerno: il caso Mercatini infiamma l’ultimo Consiglio Comunale dell’anno

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E’ la revoca dell’affidamento tramite bando di gara dei mercati natalizi a Buongiorno Italia a tenere banco nel consiglio comunale di Salerno. Il tema non figura all’ordine del giorno dell’ultima assise dell’anno, ma vi entra con forza, introdotto dai consiglieri d’opposizione sotto forma di raccomandazioni al sindaco Napoli e all’assessore al Commercio Loffredo. Uno dopo l’altro, affondano i loro colpi Cammarota, Celano e Santoro. Chiedono spiegazioni sui motivi reali della revoca, sull’accesso al Palazzo di Città dell’antimafia per l’acquisizione di atti e documenti, su come si intenda procedere adesso, a pochi giorni dal Capodanno.

Nella sua replica, l’assessore all’Annona cita i tre elementi che hanno indotto l’amministrazione a revocare l’aggiudica a Buongiorno Italia, per tutelare se stessa ma anche il secondo classificato nel bando di gare: il primo è il mancato pagamento della Tosap nonostante due diffide ad adempiere (l’ultima datata 20 dicembre); il secondo motivo è il mancato allestimento dell’area mercatale del Lungomare Marconi, per la quale erano stati attribuiti dei punteggi; il terzo elemento è la mancanza della Scia sanitaria, una comunicazione che ogni operatori addetto alle casette dei mercatini avrebbe dovuto fare. Fin qui la versione data in Consiglio, ma è ovvio che con gli accertamenti dell’antimafia in corso ogni valutazione di merito è prematura.

Di certo, viene spiegato in assemblea, chi non rispetta le regole va punito. Per il resto, si discute della necessità di un segnale forte dopo i bagordi e lo sballo con alcolici e musica ad alto volume a Natale, di controlli rigorosi sui gestori, di repressione degli abusivi.

Poi, è l’assessore De Luca a relazionare sulla variazione di bilancio e sui provvedimenti per Salerno Energia Distribuzione e l’adeguamento degli statuti societari, passata a maggioranza, così come la contestata variante per la nuova chiesa al parco del Galiziano, non senza mugugni di chi avrebbe voluto vederci chiaro ma la Curia rischiava di perdere i fondi della Conferenza episcopale. Stralciata, invece, l’altra variante che aveva creato imbarazzi, quella sull’ampliamento di un opificio privato a Matierno: una scelta tecnica e politica concordata nel vertice di maggioranza di ieri sera.

Fonte LIRATV.COM

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