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Salernitana, il piano per la salvezza passa per Benevento

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Le voci di dentro le hanno sentite solo loro, i giocatori, il mister, il direttore.
Nessuno mai potrà dirci cosa si saranno mai detti, soprattutto i calciatori in un faccia a faccia che si spera chiarificatore ed utile per il bene della Salernitana. Rosina, i giocatori più esperti e rappresentativi del gruppo, i tanti giovani. Tutti a confronto per trovare una via d’uscita alla crisi e mettere da parte musi lunghi ed inutili tensioni. In gioco c’è il destino della Salernitana e chi va in campo non va per se stesso ma per il colore della maglia che indossa.
Tante le voci che circolano in queste ore. Filtra, però, una sola certezza che poi è anche un auspicio: a Paestum è andato in scena un chiarimento definitivo tra le varie anime del gruppo.

Quando non arrivano i risultati sono inevitabili tensioni e frizioni interne. Un punto nelle ultime tre gare spifferi e malumori e poi Bollini ci ha messo del suo nella gestione di alcuni calciatori e nella questione dei cambi. Ora si volta pagina o almeno si spera. Chi fa parte della Salernitana deve remare in un’unica direzione perchè la Salernitana non è di Rosina, di Zito, di Coda o Donnarumma. La Salernitana non è neppure di Lotito e Mezzaroma. Loro sono i proprietari ma la squadra ed i colori appartengono da sempre ad una tifoseria appassionata e passionale che mirati di più di una striminzita salvezza. I calciatori ed i presidenti passano la Salernitana resta.

Fonte LIRATV

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