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Omeopatici Napoli, bimbo morto è caso ‘malpratice’

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Un probabile caso di “malpractice” individuale “nulla ha a che fare con l’ Omeopatia in quanto tale così come col lavoro serio e coscienzioso di migliaia di omeopatici”, che hanno la fiducia di 8-10 milioni di utenti in Italia, 130 in Europa ed oltre 700 nel mondo.

Cosi la “Liga Medicorum Homeopathica Internationalis”, attraverso il Centro LUIMO di Napoli, commenta la vicenda del piccolo Francesco, il bambino di 7 anni morto il 27 maggio all’ Ospedale di Ancona, in seguito ad una otite curata senza l’ uso di antibiotici.

La delegazione italiana della L.M.H.I. esprime consenso per “la cautela ed al rispetto con cui si sono espressi sia il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin che altri autorevoli esperti sul caso specifico”.

“Ogni omeopata, in quanto medico, agisce responsabilmente secondo scienza e coscienza – aggiunge la Lega dei Medici Omeopatici – le sue scelte, quindi, devono essere sempre guidate da competenza professionale ed onestà intellettuale”.

“Una patologia acuta come l’otite – affermano ancora i medici omeopatici – frequente in età pediatrica, in genere viene curata bene dal medicinale omeopatico, soprattutto nei primi giorni, allorquando non è necessario il ricorso ad antibiotici, come evidenziato in letteratura. Tuttavia, se entro 72 ore non si ottiene un netto miglioramento, si deve necessariamente cambiare strategia”.

“In altri termini, l’Omeopatia, se gestita da professionisti preparati, è una risorsa in più, che si aggiunge alle terapie di provata efficacia: non è un caso se nel resto d’Europa i premi assicurativi per gli omeopati sono i più bassi in assoluto, proprio in virtù del rischio professionale estremamente ridotto”.

La Lega dei Medici Omeopatici ricorda infine che l’ Omeopatia Europa è stata legalizzata in 7 Paesi, tra i quali la Svizzera, che l’ha equiparata alla Medicina Convenzionale, mentre l’ OMS nel suo rapporto decennale sulle “Medicine Tradizionali 2014-2023”, ha caldamente raccomandato la sua implementazione nei Servizi Sanitari dei Paesi membri dell’ Organizzazione.

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