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De Luca alla Festa del Mare: ‘Siamo Regione che cresce di più’

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“Siamo la Regione che cresce di più di tutte”. A dirlo Vincenzo De Luca nel corso del suo intervento a Salerno, in occasione dell’apertura del “Sea sun – Festa del mare”, punta l’attenzione sulla questione degli sbarchi.

E lo fa durante la tavola rotonda “Zone economiche speciali nella prospettiva di integrazione dei porti di Napoli e Salerno”, alla quale prendono parte anche Pietro Spirito presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centrale, Francesco Messineo commissario straordinario Autorità portuale di Salerno, il sindaco Vincenzo Napoli , Giuseppe Canfora presidente della Provincia, Andrea Prete presidente Confindustria e Camera di commercio e Gaetano Angora ,comandante della Capitaneria di porto.

“La Campania traina il Sud: siamo la prima regione italiana nella crescita. Il +2,4 del Pil è un dato straordinario che va considerato anche per le decisioni prese in questi due anni: defiscalizzazione per nuovi assunti, credito d’imposta per nuovi investimenti, eliminazione dell’Irap per le start-up campane, sblocco di decine di cantieri piccoli e grandi ed un clima di generale fiducia che è cresciuto rispetto al mondo dell’impresa. Fondamentale anche l’avvio dei contratti di sviluppo co-finanziati dalla Regione e l’immissione nel circuito economico di risorse imponenti. Il cammino da compiere è ancora lungo ma possiamo guardare con fiducia al futuro“.

De Luca ha parlato anche dei migranti

De Luca porta a esempio di una situazione esplosiva la condizione di Salerno, città in cui «c’è una concentrazione di extracomunitari – afferma – superiore persino a Napoli, con tappeti stesi sul Lungomare, questuanti davanti le chiese e parcheggiatori abusivi. Qualche giorno fa – aggiunge preoccupato – alcune adolescenti mi hanno confidato addirittura di non passeggiare più tranquille per il Corso.

Se qualcuno pensa di venire in Italia a fare il proprio comodo, io sono per il pugno duro » chiarisce il governatore. Perciò propone di «coinvolgere le Nazioni unite e i Paesi dai quali provengono i migranti», in modo tale da creare, nelle nazioni d’origine «dei campi d’accoglienza a spesa dell’Onu »

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