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De Luca: il ‘patto della frittura’ non è reato, chiesta l’archiviazione

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C’è la richiesta di archiviazione per l’accusa di voto di scambio per il governatore Vincenzo De Luca.

E’ il caso, meglio noto, della “frittura di pesce” finito all’attenzione della Procura di Napoli, dopo l’audio pubblicato dal “Fattoquotidiano.it”, dopo il famoso incontro con i sindaci (quello in cui Franco Alfieri passò come il “maestro delle clientele”), all’Hotel Ramanda, in piena campagna referendaria per il Sì.

A quanto pare non ci sarebbero indizi sufficienti per portare avanti l’inchiesta giudiziaria che si avvierebbe, dunque, verso l’archiviazione. A darne notizia il quotidiano le Cronache oggi in edicola in un articolo a firma di Andrea Pellegrino.

Niente processo dunque al governatore De Luca per la storia della presunta istigazione al voto di scambio. Non emergono riscontri in grado di sostenere l’accusa a carico del presidente della Regione, al termine di un ragionamento nel corso del quale gli inquirenti fanno comunque leva su alcune circostanze concrete: la prima riguarda la sconfitta del partito del Sì, tanto caldeggiato da parte del governatore nella riunione al cospetto dei sindaci del Pd.

In secondo luogo, gli inquirenti mettono in rilievo anche l’effetto del contraccolpo mediatico avuto dal comizio di DeLuca, che potrebbe aver scoraggiato i sindaci a mettere in pratica quella richiesta di De Luca.

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