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Salerno: dalle telecamere la verità sull’omicidio di Ciro D’Onofrio

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E’ dalle telecamere presenti in zona Asl in viale Kennedy  e dal cellulare di Ciro d’Onofrio che gli agenti dei vicequestori Lorena Cicciotti potrebbero risalire ai killer del 35enne di Matiero ed alle motivazioni di questo efferato delitto di fine luglio. I poliziotti sono a lavoro innanzitutto per ricostruire la dinamica quindi per individuare mandanti e autori materiali dell’omicidio. Nessuna ipotesi investigativa è al momento esclusa.

Sono state ore movimentate dopo l’omicidio di Pastena per decine di personaggi noti alle forze dell’ordine che ruotano intorno al mondo degli stupefacenti. Numerose le perquisizioni effettuate sia nel corso della notte che nella giornata di ieri e, secondo alcune indiscrezioni sono stati effettuati anche alcuni stub.

Le perquisizioni pare siano state concentrate tra la zona orientale e quella collinare dove la vittima risiedeva. Al momento sulle indagini, coordinate dai magistrati Katia Cardillo e Marco Colamonici (Direzione distrettuale antimafia) vanno avanti nel massimo riserbo.

Al momento non viene esclusa nessuna pista anche se, la più accreditata sembra essere quella che conduce al mondo degli stupefacenti considerati anche i precedenti specifici dell’uomo. Ma, pare che si stia anche verificando se vi possano essere collegamenti tra l’omicidio di Ciro D’Onofrio e la gambizzazione di Gennaro Caracciolo, meglio noto come “il camoscio” avvenuta a Matierno nello scorso mese di aprile.

L’uomo, fu solamente ferito ad una gamba. Probabilmente il colpo di pistola esploso in direzione e di Caracciolo, attualmente detenuto, era solamente un avvertimento. Non lo è stato per D’Onofrio.  Ovviamente l’eventuale legame tra i due episodi sono ancora tutti da provare.

Tre i colpi sparati verso D’Onofrio l’ultimo, quello sparato alle spalle e che lo avrebbe colpito al cuore, potrebbe essere stato quello mortale.

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