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Violentarono una ragazza di 16 anni: la prova per incastrarli nel Dna

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Quel Dna è dei due imputati. I due ventenni Giuseppe Bombardino e Antonio Saggese accusati di aver sequestrato e violentato una sedicenne a Pagani, il 13 febbraio dello scorso anno, hanno assistito alla testimonianza di un sottufficiale dell’Arma specializzato in Investigazioni Scientifiche che analizzato le tracce di Dna trovate sugli indumenti della ragazza in particolare su un giubbotto di jeans, una maglietta e addirittura su uno slip con quello dei due imputati, concludendo per la sovrapponibilità. A darne notizia il quotidiano Le Cronache oggi in edicola

Il processo con il rito abbreviato ormai è in dirittura di arrivo e i due, che si sono detti innocenti, sono stati liberati. La vicenda risale allo scorso anno quando tra il 13 e 14 febbraio 2016 una ragazza che era uscita con un’amica fu bloccata da uno dei due imputati, secondo l’accusa.

Nonostante i tentativi di fuggire più volte la ragazza fu presa dei due aggressori senza che nessuno intervenisse forse in quel momento ci sarebbero state altre persone nel pieno centro di Pagani. Una volta sequestrata, la ragazza fu condotta in una zona appartata e qui violentata per poi essere riaccompagnata a casa.

La madre convinse la ragazza a sporgere denuncia. La ragazza conosceva i suoi aggressore con uno dei quali avrebbe avuto una relazione. La sentenza è prevista per il 4 ottobre

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