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Fabiani bacchetta i calciatori e minaccia epurazioni a gennaio

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Nella settimana del derby dopo le picconate di Lotito, gli autogol di Bollini arrivano le scudisciate del direttore. Fabiani assolve il mister e si scaglia contro la squadra commentando il pari con l’Ascoli.

In una intervista al quotidiano La Città il ds lancia precisi messaggi: «L’allenatore non c’entra. Sono una persona diretta, se avessi avuto qualcosa da dire sulla sua gestione non avrei taciuto. Il mister fa tutto quel che può. Ma è un problema mentale.

È la squadra che deve capire che giocare a calcio, m’insegna l’esperienza, è sacrificio. I nostri giocatori dovrebbero sentirsi come in una corsa campestre, dove non ci si ferma mai. Non possiamo durare 20 minuti, che siano i primi di sabato scorso o gli ultimi di Parma».

Poi aggiunge: «Bisogna svegliarsi. Se ci mettiamo in testa d’interpretare non dico tutti i 90, ma almeno 70 minuti d’una gara con lo spirito giusto possiamo battere chiunque. In difetto di ciò, siamo una squadra prevedibile, scontata, che può andare in difficoltà anche contro un avversario modesto».

Sul campionato di B che racchiude prime e ultime in appena sette punti dice:
«È un campionato fermo, ancora tutto da scrivere, e non per meriti nostri ma per demeriti altrui. Sarebbe un peccato lasciarsi sfuggire l’opportunità d’inserirsi in un discorso importante».

Conclusione con l’ennesima bordata a qualche elemento del gruppo con precisi e chiari riferimenti per i destinatari
«Se qualcuno pensa che il suo compito lo fa il compagno che gli sta vicino, non va bene. Non va bene affatto. I clown stanno al circo, i calciatori invece in campo e lì occorre dare il 300%. Bisogna far girare la gamba, non la lingua. Altrimenti, gennaio è alle porte».

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