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Intercettazioni: De Luca, media ne hanno abusato in passato

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Il decreto sulle intercettazioni come stop ad abusi mediatici? “Mi auguro di sì”. A parlare è Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, ai microfoni di Lira Tv, in relazione al nuovo provvedimento del Governo Gentiloni sulle intercettazioni. De Luca evidenzia come “le intercettazioni siano uno strumento essenziale per forze dell’ordine e magistratura, per combattere la criminalità organizzata e prevenire, soprattutto di questi tempi, il terrorismo. Sono, dunque, irrinunciabili”. “Negli anni passati – ha affermato – abbiamo assistito a episodi di barbarie che hanno calpestato la dignità di donne e uomini poi risultati innocenti, episodi che hanno rovinato la vita alle persone nell’indifferenza generale”. “La ricerca della verità non può essere a discapito della dignità della persona – ha sottolineato – ma questo è un principio che in Italia è stato ampiamente e irresponsabilmente calpestato”. “C’è un problema del mondo dell’informazione – ha aggiunto – molti scambiamo la libertà di cronaca con la libertà di distruggere un essere umano, né significa che ti fai mandare sottobanco delle intercettazioni e le pubblichi. Questa è libertà di delinquere, non di cronaca”. De Luca ha ricordato il caso di Federica Guidi e delle sue dimissioni da ministro dello Sviluppo economico, in seguito alla pubblicazione di alcune intercettazioni. “Si è dimessa e non c’entrava niente – ha evidenziato -. Per quel caso ha pagato qualcuno? No. E ci sono stati decine di questi casi”. “Così si intacca il principio che debba esserci sempre una corrispondenza tra il potere e il controllo del potere stesso – ha proseguito – . Tra la libertà e il controllo”. “In America o in Gran Bretagna se violi la vita privata di un cittadino paghi, in Italia invece siamo alla barbarie. Ormai qui non si parla più nemmeno al telefono – ha detto ancora -. Credo che siano maturi i tempi per avviare un lavoro serio”. “Inviolabilità e sacralità della dignità dell’essere umano, ma chi sbaglia deve risponderne – ha concluso -. Vedremo la discussione in Parlamento e speriamo si arrivi a una conclusione”. (ANSA)
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