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«Salernitana, sconfitte senza logica», la lettera di un tifoso granata

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Questa volta no, non attendo con ansia la partita contro il Perugia. Per me le trasferte di Padova e Brescia sono state colpi troppo duri da digerire.

Sono convinto che non si sia trattato di semplici sconfitte, ma di partite condotte ad arte dai protagonisti. Ho visto una squadra, quella della Salernitana, scendere in campo, con un atteggiamento troppo diverso rispetto alle altre occasioni.

In queste due gare ho osservato una compagine spenta, fiacca, senza quel mordente che l’aveva caratterizzata in altre circostanze. In calce a queste due batoste dunque, la piazza salernitana ha dovuto mettere da parte i propri sogni di gloria, la possibilità di emanciparsi, la speranza di credere nell’obbiettivo prestigioso della serie A.

L’atteggiamento dei calciatori della Salernitana non ha nessuna spiegazione logica, sono scesi in campo già sconfitti prima di lottare per raggiungere risultati più decorosi. Questi uomini si sono arresi prima di combattere, di sudare la maglia, di dare l’anima.

La situazione dunque è paradossale, la posizione in classifica antecedente a queste due sconfitte era talmente superlativa, da offrire di per se, a questi ragazzi, una motivazione naturale più che valida, per vendere cara la pelle in entrambe le sfide.

Ma non lo hanno fatto, non si sono prodigati per ottenere i sei punti in palio. Sulla carta la Salernitana aveva a disposizione una rosa  superiore a quella degli ultimi due avversari incontrati. Tuttavia, una forza sconosciuta, segreta, ha impedito a questi calciatori di giocare, permettendo agli increduli antagonisti di passeggiare tranquillamente, regalando loro due vittorie insperate.

Il tecnico Alberto Bollini, attraverso la sua proverbiale dialettica, ha voluto argomentare le due sconfitte, parlando di un normale calo fisiologico dopo una serie interminabile di risultati positivi,  ha tirato in ballo le assenze e le defezioni soprattutto nel reparto difensivo. Per me sono tutte fandonie.

Non credo che la vera spiegazione  sia riconducibile a questo. Sono convinto invece che il calcio non è più quello di una volta, si è perso il romanticismo, la sacralità legata a questo nobile sport. Tornando alla questione granata, per me, la colpa di questi due passi falsi, è sicuramente legata alla società granata condotta dalla persona di Claudio Lotito.

Questi, ha già una squadra in serie A che si chiama S.S. Lazio,  date le attuale normative in vigore, non può averne un’altra. Pertanto questi calciatori, a mio modo di vedere, sono stati vittime di qualche strano lavaggio di cervello, gli è stato impedito di scendere in campo per vincere.

Con due successi, la situazione di classifica, a quel punto, sarebbe stata troppo rischiosa per chi evidentemente a Salerno ha interessi molto più variegati ed importanti, per chi utilizza la Salernitana come succursale e serbatoio della amata Lazio.

A questi ragazzi dunque è stata tolta la possibilità di raggiungere un obbiettivo prestigioso, di dare tutto, di onorare la gloriosa maglia della Salernitana. Claudio Lotito ha stabilito la dimensione definitiva per la Lazio e per la Salernitana e da queste posizioni, finchè quest’ultimo sarà in vita, queste due compagini non potranno mai più  scendere o salire.

Noi che siamo innamorati di questa squadra dobbiamo abituarci all’idea, evitare di illuderci, assolutamente non dobbiamo più sognare.  Sono convinto che la posizione attuale di classifica permarrà fino a maggio, forse la Salernitana parteciperà ai play-off ma poi ad arte li perderà. La serie B è la categoria che Lotito ha scelto per la nostra città, la serie A invece è un esclusiva della Lazio.

All’Arechi, ora, scenderà in campo il Perugia, ma non ho tanta voglia di andare allo stadio. Faccio l’abbonamento da 20 anni, credendo sempre nel sogno di poter raggiungere la serie A, magari l’Europa, nella profonda convinzione di appartenere a una piazza straordinaria, seconda a nessuno per passione ed attaccamento ai propri colori e alle proprie radici. Probabilmente sarò comunque presente, al mio solito posto, ma lo farò a mala voglia, perchè mi è stato proibito credere in qualcosa.

Spero di  assistere  ad una partita giocata a viso aperto da entrambe le squadre, ad un incontro leale giocato senza accordi precedenti. Claudio Lotito quest’anno, senza volerlo, ha allestito davvero un’ottima squadra, peccato che  poi le abbia tarpato le ali.

Fino a quindici giorni fa credevo in questi ragazzi, ma ora non credo più a nulla. Sono profondamente deluso da questa situazione, mi assumo ogni responsabilità di quanto detto.

Lettera dello scrittore Elvio Forte autore di “Salernitana: questa passione ha quasi un secolo”

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