Con queste premesse appare difficile se non impossibile cambiare passo e puntare ai play off. Nel calcio, però nulla è scontato. Toccherà a Colantuono, probabilmente anche lui non soddisfatto dal mercato, tirare fuori il meglio da questo gruppo, alimentare le ambizioni recuperare i giocatori finiti ai margini che stavano per essere ceduti ed invece sono rimasti alla base.
Toccherà alla squadra riconquistare la fiducia della gente, riaccendere l’entusiasmo. La passione è ai minimi storici. Un distacco figlio di scelte gestionali sballate, di programmazione assente, di progetti con poche, pochissime risorse. Il destino della Salernitana è scritto da tempo non dal mercato di avanti ieri o dalle precedenti stagioni di B. La regola delle Noif sbarra la strada a questa proprietà per eventuali obiettivi che vanno oltre la serie cadetta.
Ormai è chiaro: Salerno serve per valorizzare i talenti della casa madre Lazio e permettere alla società biancoceleste di monetizzare. Rossi e Palombi hanno ben altro valore rispetto a prima grazie alle loro presenze in B con la Salernitana. Se questo è il futuro lo si dica. Senza continuare con proclami e chiacchiere che lasciano il tempo che trovano. Il parlare chiaro è fatto per gli amici ma questa società non si è mai comportata da amica con la tifoseria granata