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Dioscotto approda a Salerno. La città tappezzata di manifesti

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Un misto di ilarità e polemiche ha suscitato il nuovo manifesto che da ieri mattina è comparso im città: “Se dio fosse biscotto”.

Il tema del Dioscotto, rimanda ai Pastafariani, la religione che venera il prodigioso spaghetto volante. Manifesti simili sono stati attaccati, nei giorni scorsi, a Roma suscitando non poche polemiche. Lo scrive il quotidiano Le Cronache oggi in edicola.

Dioscotto altro non è che una campagna nazionale e internazionale che ha il solo scopo di abolire il reato di blasfemia per rendere, tra le altre cose, laico il rapporto tra Stato ed espressione artistica.

A tappezzare la città di manifesti però non sono stati i pastafariani salernitani, bensì Hogre, uno street artist che sta sostenendo la campagna. “Questa mattina nel quartiere di Pastena, Hogre ha lasciato un segno di omaggio per la campagna Dioscotto. Non possiamo fare altro che ringraziare l’iniziativa autonoma di Hogre che, con questo gesto, sta richiamando l’attenzione dei media a un’importante questione: quella di rendere laico il rapporto tra Stato ed espressione artistica. Grazie ad Hogre e grazie agli street artist che stanno collaborando con lui”, si legge sulla pagiona social della campagna Dioscotto.

Sorpresa e meravigliata anche la Pappessa, Emanuela Marmo, salernitana doc «Non è un’idea nostra ma sono omaggi che ci sta facendo Hogre di sua iniziativa. Si tratta di tattiche virale. Noi, con la campagna Dioscotto abbiamo parlato del suo caso e di DoubleWhy, denunciati entrambi per vilipendio della religione a causa di alcuni manifesti pubblicati a Roma.

Si tratta di una forma di ringraziamento», ha dichiarato la Pappessa salernitana, spiegando di non essere a conoscenza dell’intenzione dell’artista di continuare la sua performance anche a Salerno. Ma, attenzione a parlare di blasfemia perchè non si tratta di questo, precisa la pappessa, la più alta carica nella famiglia dei Pastafariani.

«Ma perchè mai dovrebbero accusarci di blasfemia? – si interroga Emanuela Marmo – Noi non siamo blasfemi ma solo contrari al reato. In nessuna delle nostre comunicazioni o attività noi siamo blasfemi, nel senso letterale. Non profaniamo simboli religiosi, bestemmiamo o altro».

L’attacchinaggio “selvaggio” però nulla a che vedere con il giorno di Pasqua. Si tratta, infatti, di una coincidenza con la serata tenutasi ieri sera a Salerno per far conoscere la campagna Dioscotto

 

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