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Battipaglia, rogo Nappi Sud. Proprietari: ”Mai avuto minacce”

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Prosegue la messa in sicurezza dell’area della Nappi Sud andata a fuoco a Battipaglia. I titolari negano minacce estorsive. I locali della Nappi Sud andati a fuoco tre giorni fa sono sotto sequestro. La magistratura ha ordinato i sigilli per i capannoni distrutti dalle fiamme, per le linee di lavorazione del legno e della carta di cui non rimane più nulla, per la palazzina direzionale in cui si trovavano gli uffici, anche quella divorata dal rogo che ha fatto scattare l’allarme per un possibile disastro ambientale. I titolari della Nappi Sud negano pressioni di ogni tipo, men che meno richieste estorsive. Nessuna minaccia che possa avallare i sospetti del dolo, eppure è questa la pista principale, se non altro per scartare l’ipotesi che qualcuno possa aver avuto interesse a distruggere o comunque compromettere il lavoro di trattamento dei rifiuti alla Nappi Sud. Le linee di trattamento della carta e del legno sono ovviamente ferme perché di fatto non esistono più, ma nella più grande piattaforma per rifiuti della Piana del Sele è l’intera attività di ricezione, lavorazione e smistamento dell’immondizia a subire forti rallentamenti. I titolari hanno allestito uffici di fortuna, ci sono problemi con l’approvvigionamento della corrente elettrica e comunque sono in corso verifiche da parte degli organi di controllo come le operazioni di spegnimento e messa in sicurezza dell’area. Le indagini, sotto il coordinamento della Procura di Salerno e del pm Guglielmotti, proseguono a cura del commissariato di Battipaglia: gli agenti del vicequestore Acconcia stanno visionando le videoregistrazioni dei sistemi di sicurezza per cogliere movimenti utili a risalire ad un eventuale gesto doloso. L’alternativa porta ad un corto circuito o al malfunzionamento degli impianti di trattamento o dei quadri elettrici in uno dei capannoni andati a fuoco.

Fonte LiraTv

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