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Salernitana, nessuna “rivoluzione” contro il Padova

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Niente rivoluzione. Se cambio di modulo ci sarà, il tutto dovrà avvenire gradualmente. E infatti molto probabilmente mister Colantuono per la gara di domenica sceglierà quella che si può definire una “via di mezzo”. I granata dovrebbero lasciare il 3-5-2 utilizzato nelle prime due gare ma non per passare al 4-3-1-2 pur da più parti auspicato, bensì al 3-4-1-2. Un modulo già impiegato nel corso del match di Lecce, tra l’altro.

Il tecnico romano non se la sente, in questa fase iniziale della stagione, di rinunciare ai tre centrali difensivi. Ma, allo stesso tempo, è dell’avviso che Di Gennaro possa risultare più utile dalla trequarti in avanti piuttosto che in cabina di regia. A coprirgli le spalle, però, ci dovranno essere due “mastini”, ed ecco che le percentuali di Odjer e Di Tacchio sono in prepotente ascesa.

Per quanto riguarda la difesa, a guardia della porta di Micai Perticone e Schiavi sono in odore di riconferma, per l’ultima maglia sono in ballottaggio Gigliotti e Migliorini. Solo panchina per Mantovani. E’ ancora piena bagarre per quanto riguarda le corsie esterne: Djavan Anderson piace per la facilità di corsa, ma in fase difensiva ha qualche lacuna. Colantuono potrebbe lanciarlo nell’undici titolare, ma a quel punto dal lato opposto dovrebbe bilanciare, con un elemento meno offensivo, e quindi Vitale sarebbe avanti a Casasola e Pucino.

Come detto, in mezzo al campo ci vorranno muscoli e corsa, ma anche capacità di far ripartire rapidamente l’azione: Di Tacchio giocherà dal primo minuto, con lui ci sarà uno tra Odjer e Akpa Akpro. Castiglia scivolerà in panchina. In avanti, Di Gennaro avrà il compito di rifornire le punte, che dovrebbero essere Djuric e Bocalon (con Vuletich e Jallow tra le riserve, al pari di Andrè Anderson).

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