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Aeroporto, il Governo mette a rischio i fondi. A rischio la fusione con Gesac

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Il ministero dei trasporti ha impiegato nove mesi per rispondere alla richiesta di concessione totale per l’aeroporto di Salerno: nove mesi per dire che la procedura andrebbe rifatta. Un altro esempio di mala-politica e mala-burocrazia.

Rischia di trasformarsi in uno psicodramma il destino dell’aeroporto di Salerno Costa d’Amalfi.

Il futuro ed il decollo dello scalo tra Pontecagnano e Bellizzi sono legati alla decisione dei Ministeri dei Trasporti e dell’Economia sulla richiesta, avanzata dalla società di gestione, volta ad ottenere la concessione totale.

Presupposto, questo, indispensabile per celebrare il matrimonio con Gesac. Ovvero per azionare quel protocollo di intesa già firmato con la società che gestisce l’aeroporto di Capodichino a Napoli e creare la rete aeroportuale campana così come prevede la legge.

Senza la concessione totale la fusione per incorporazione tra Gesac e Salerno Costa d’Amalfi non si farà. E gli investimenti privati decadranno insieme ai fondi pubblici previsti dallo Sblocca Italia: parliamo di almeno 135 milioni di euro.

Soldi per costruire una nuova aerostazione, per rifare viabilità e parcheggi, per allungare la pista verso il mare a 2.2 km. Ma perché il progetto rischia di arenarsi?

La risposta è in quanto detto il 25 ottobre scorso dal Ministero dei Trasporti. A nove mesi di distanza alla richiesta per la concessione totale formulata dall’aeroporto di Salerno.

L’istanza doveva farla l’Enac ma dopo la fusione tra Gesac e Costa d’Amalfi. Nove mesi per dire che la procedura andava fatta in altro modo e alle porte dalla scadenza dei fondi, prevista a dicembre.

Insomma, un paradosso di politica e burocrazia sul quale ha già tuonato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, contro il governo Lega-5 Stelle. Gli investitori (Gesac e Salerno Costa d’Amalfi) paventano danni e ricorsi alla Corte dei Conti.

Fonte LIRATV.com (Articolo di Andrea Siano)

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