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Contro Cosenza e Pescara serve uno scatto d’orgoglio

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Un Natale di riflessione, per far sì che non sia poi una Pasqua di Passione. Perché sono feste fino a un certo punto in casa granata, visto che c’è da rimettere in piedi la squadra e la stagione. I tre punti conquistati allo scadere nella sfida con il Foggia rappresentano una boccata d’ossigeno ma il malato non è affatto guarito. Lo sa bene la società tant’è che Mezzaroma a fine partita ha commentato lo stato di salute, non ottimale,  della squadra granata.

Altre due partite al termine del girone d’andata. Tra due giorni è di nuovo campionato. Si va a Cosenza campo storicamente ostico per i colori granata. L’anno si chiude all’Arechi con il Pescara. Ancora 180 minuti prima del giro di boa e del bilancio su una prima parte di campionato che lasciava presagire ben altri scenari. Al capezzale della Salernitana c’è ora Gregucci che al di là dei risultati deve somministrare al gruppo robuste dosi di autostima e fiducia.

Il mister ha già individuato i mali di questa squadra ed i possibili rimedi ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare ed il campionato.

La lunga sosta di gennaio servirà per chiarirsi le idee e per arrivare al concetto di blocco unico e granitico in uno spogliatoio ad alta tensione. Bisognerà trasformare il gruppo in squadra e soprattutto tagliare gli eventuali rami secchi. Gennaio sarà un mese delicato per ricostruire e rilanciare una squadra che finora ha raccolto meno, molto meno di quanto seminato e investito dai due proprietari

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