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Europee: La Lega è il primo partito, crolla il M5S. Il Pd risale

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L’inversione dei rapporti di forza è compiuta: la Lega è il primo partito d’Italia. Lo scrive Il Fatto Quotidiano che alle 4 del mattino ricostruisce così la situazione

Alle europee il Carroccio diMatteo Salvini sfonda quota 30 percento e raggiunge persino il 32. Praticamente la stessa percentuale raccolta alle politiche dal Movimento 5 stelle. Che al contrario crolla sotto il 20%: a due terzi dello spoglio è al 17%, cioè gli stessi voti presi dalla Lega il 4 marzo del 2018.

Se i risultati dovessero essere confermati, le due forze di governo vedono praticamente invertire i rispettivi pesi specifici. Con l’esecutivo che a quasi un anno dalla sua nascita rimane ancora espressione del 50% degli elettori: solo che da una governo gialloverde si passa a uno verdegiallo.  Lo spoglio nella notte è ancora in corso, ma per il Movimento di Luigi Di Maio la sconfitta è apparsa netta già dai primi exit poll. Soprattutto perché ha subito il sorpasso del Pd di Nicola Zingaretti che è dato sicuramente sopra il 20%,  addirittura al 24%: cinque punti in più rispetto alle ultime elezioni nazionali. Da una prima analisi appare chiaro che sulla debacle dei grillini abbia influito l’affluenza: è al 56%, due punti in meno rispetto a cinque anni fa, con picchi negativi in Sicilia, Sardegna e Calabria, storiche roccaforti di voti per i 5 stelle.

Il Movimento di Di Maio, però, ha perso almeno dodici punti percentuali in 14 mesi riuscendo a prendere meno voti di quelli raccolti cinque anni fa, ai tempi del 40% del Pd: la scarsa voglia di andare a votare del Sud Italia non può bastare come analisi della sconfitta. Dietro resiste Forza Italia intorno all’8%, mentre Fratelli d’Italia è al 6%. Tutti gli altri non arrivano alla soglia di sbarramento: rimangono fuori dal Parlamento europeo, dunque, +Europa di Emma Bonino, Europa verde, La Sinistra e Rifondazione comunista.

Salvini mette subito le mani avanti: “Periodo economico complicato” – Chi invece entrerà a Bruxelles da vincitore è Salvini. Che esulta sui social network, bacia il rosario in conferenza stampa, ringrazia la Madonna per il successo, e poi mette per la prima volta le mani avanti collegandosi con le trasmissioni televisive.

Il leader della Lega ha appena incassato un risultato senza precedenti nella storia del suo partito, ma ci tiene subito a sottolineare la sua preoccupazione per il futuro: “Tra una settimana scommetto che arriva la lettera da Bruxelles. Ai richiamini dei professorini agli studenti che si permettono di investire sul lavoro risponderemo, senza preoccupare i mercati che vogliono un’Italia che cresce”. In pratica il ministro dell’Interno approfitta della nottata di vittoria per manifestare subito i suoi timori sul fronte dei conti: “Siamo perfettamente consapevoli che ci attende un periodo economico complicato“.

Quindi rivendica subito per il suo partito la poltrona di commissario europeo: “Non abbiamo nomi e cognomi. Chiederemo un commissario di economia e non certo di filosofia: commercio, agricoltura o concorrenza. E come Lega avremo una chance in più di avere una voce in più. I miei avversari sono i Renzi, i Boschi, gli Orlando del Pd mentre gli amici del 5S sono alleati”.

Bastone e carota per l’alleato: “Governo non rischia ma accelerare col programma” – Poi usa il bastone e la carota per l’alleato grillino, al quale ha scippato almeno dieci punti percentuali in meno di un anno di governo. Carota: “Non useremo questo voto per un regolamento di conti interni, il mio avversario era e rimane la sinistra.

Gli alleati di governo sono amici e da domani che si torna a lavorare serenamente. Ogni singolo voto che gli italiani ci hanno dato non verrà da me usato per chiedere mezza poltrona in più in Italia”. Bastone: Abbiamo subito attacchi quotidiani vergognosi, però la vita reale è più forte degli attacchi virtuali”. E poi: “Il motivo della sconfitta M5s? Qualcuno che gli ha consigliato la strategia sull’attacco e le prese di distanza ogni giorno nei miei confronti e lo ha probabilmente mal consigliato.

Gli italiani chiedono i fatti”. Tradotto: il governo resta in piedi, ma ora è la Lega a guidare: “Chiedo un’accelerazione sul programma di governo. A livello nazionale non cambia nulla”. Che vuol dire? “Riduzione delle tasse, l’autonomia, il decreto Sicurezza, le grandi opere bloccate, lo Sblocca cantieri, il dl Famiglia, il decreto per i disabili”, elenca Salvini. Poi ovviamente il Tav visto che gli exit poll danno il centrodestra in vantaggio alle regionali in Piemonte.

E soprattuto: “La flat tax, non subito, è la via maestra. In base ai voti del popolo, risponderemo all’Europa che invece di aumentare le tasse faremo l’esatto contrario, le abbasseremo”.

Europee Lega oltre il 34%

La Lega è il primo partito con il 34,49%. Secondo posto per il Pd, che si attesta al 22,88%, e terzo il M5S che si ferma al 16,84% dei voti. E’ quanto emerge dai dati delle elezioni europee dopo lo scrutinio del 95,90% delle sezioni (59.055/61.576). Forza Italia tocca quota 8,69% e Fratelli d’Italia raggiunge il 6,43%. Non superano la soglia di sbarramento, tra gli altri, +Europa (3,11%), Europa Verde (2,30%) e La Sinistra (1,74%).

 

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