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Il silenzio di Lotito e le preoccupazioni di Salerno

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Il silenzio degli innocenti è solo un film, perché chi continua a non rispondere a lecite domande non ha mai ragione. Chi continua a tacere sugli errori commessi continua a sbagliare. Il silenzio di Claudio Lotito e Marco Mezzaroma fa più rumore delle parole al vento e delle chiacchiere a ruota libera.

A fine partita Claudio Lotito è andato via dall’Arechi senza rilasciare interviste, senza fermarsi in sala stampa. Nessuna parola, nessuna esternazione. Dopo il confronto nello spogliatoio il multipatron, assieme agli uomini della scorta ha guadagnato l’uscita: in silenzio e nel silenzio.

Una clima surreale rotto solo dalle urla a squarciagola di un tifoso che dall’esterno dello stadio lanciava improperi a Lotito ben uditi dal co proprietario del club granata. Da una parte il patron del Venezia che un giorno si e l’altro pure accende gli spareggi playout. Ora se le è presa con l’arbitraggio di Di Paolo mettendo, inevitabilmente pressione, al direttore di gara del Penzo. Dall’altro il silenzio.

Silenzio sia in occasione delle 8 sconfitte nelle ultime 10 partite di campionato sia prima, durante e dopo il ribaltone che ha determinato la disputa dei playout. Un silenzio che può significare tanto ma anche poco. Un silenzio che può essere seguito dai fatti, se lo augurano i tifosi o può rappresentare l’anticamera del disimpegno. Chi non è rimasto in silenzio è stato il pubblico dell’Arechi.

In 13mila per la gara d’andata dei playout. La risposta di Salerno è stata eccezionale nonostante le code ai botteghini, i problemi in prevendita ed i pochi giorni per acquistare i tagliandi. Salerno ha risposto presente, ancora una volta. Ora tocca alla squadra far parlare i fatti sul campo e poi alla società. Le chiacchiere stanno a zero.

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