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Dura lettera del Premier Conte a Salvini: “Da te ennesima sleale collaborazione”

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Attacco frontale di Conte a Salvini: in una lettera aperta pubblicata su Facebook, il presidente del Consiglio accusa il ministro dell’Interno di “sleale collaborazione”, di ripetute “slabbrature istituzionali”, di “strappi istituzionali” determinati dalla “foga politica”. Il riferimento è alla lettura che il leader leghista ha dato della richiesta di consentire lo sbarco dalla Open Arms di minori e persone vulnerabili.

Ieri il premier aveva chiesto al ministro dell’Interno di “adottare con urgenza i necessari provvedimenti per assicurare assistenza e tutela ai minori presenti nell’imbarcazione” tramite “comunicazione formale”. Ma Salvini l’ha tradotta come invito generico ad aprire i porti. Di qui le accuse di Conte di “sleale collaborazione”.

Il presidente del Consiglio prosegue sottolineando che “il consenso politico a cui ogni leader politico aspira si nutre della fiducia degli elettori. Ma se non alimentiamo la fiducia dei cittadini nelle istituzioni pubbliche si crea un cortocircuito e alla fine prevalgono rabbia e disaffezione. Dobbiamo tutti operare per riconoscere piena dignità alle istituzioni che rappresentiamo, nel segno della leale collaborazione. Hai alle spalle e davanti una lunga carriera politica. Molti l’associano al potere. Io l’associo a una enorme responsabilità”.

Il premier, nel lungo post, annuncia anche che “Francia, Germania, Romania, Portogallo, Spagna e Lussemburgo mi hanno appena comunicato di essere disponibili a redistribuire i migranti” della Open Arms. “Ancora una volta i miei omologhi europei ci tendono la mano”. Conte ribadisce di voler “insistere in direzione di una soluzione sempre più europea, altrimenti l’Italia si ritroverà completamente isolata in una situazione che diventerà, nuovamente, via via sempre più ingestibile”.

Per questo – aggiunge Conte – “mi batterò sino all’ultimo giorno perché si affermi un meccanismo europeo da applicare in via pressoché automatica, per operare una redistribuzione che veda tutti i Paesi dell’Unione pienamente coinvolti”. E un’ultima bacchettata a Salvini: “Non possiamo limitarci a esibire posizioni di assoluta intransigenza. Non possiamo agire da soli”.

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