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Terremoto nel PD: Renzi telefona a Conte e annuncia dimissioni

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Matteo Renzi ha ufficializzato al premier Giuseppe Conte in un colloquio telefonico la sua decisione di abbandonare il Pd per creare un gruppo autonomo. Il senatore, riferiscono fonti parlamentari dem, ha ribadito al presidente del Consiglio che continuerà a sostenere convintamente il governo: la decisione di uscire dal Pd non dovrebbe quindi avere ripercussioni sulla tenuta dell’esecutivo guidato da Conte. Fonti di palazzo Chigi hanno confermato alle agenzie di stampa che la telefonata è avvenuta, senza però sbilanciarsi sul suo contenuto. Nella chat dei deputati Pd, la scissione ha suscitato un acceso dibattito. Dario Franceschini sarebbe intervenuto con queste parole: «Nel 1921-22 il fascismo cresceva sempre più, utilizzando rabbia e paure. Popolari, socialisti, liberali avevano la maggioranza in Parlamento e fecero nascere i governi Bonomi, poi Facta 1 poi Facta 2. La litigiosità e le divisioni dentro i partiti li resero deboli sino a far trionfare Mussolini nell’ottobre 1922. La storia dovrebbe insegnarci a non ripetere gli errori».
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