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Il ricordo di Lucia la ragazza di Salerno morta in Africa per aiutare gli altri

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«Cara Lucia, leggo sempre le tue parole ricordando la tragedia che ti ha colpito». Lucia era un’antropologa ed è morta così: a 33 anni, in giro per l’Africa in bicicletta a cercare persone da aiutare. La madre, a dodici anni di distanza, ha scelto di raccontare la sua storia al Corriere.

E comincia dalla fine. «Ai confini del Mali mia figlia contrae la malaria, l’ambulanza che doveva portarla a Bamako finisce contro un baobab caduto pochi minuti prima sulla strada. Per l’urto si aprono le porte della vettura e dal baobab arrivano migliaia di vespe che la massacrano. Forse hanno capito che era il più bel fiore. Così i suoi occhi azzurri come il mare si sono chiusi per sempre. Mamma Africa l’ha voluta per sé stringendola tra le sue braccia».

L’Africa per Lucia era il sogno di sempre.  Lucia era nata nel 1974 a Salerno e si era trasferita a Roma per frequentare l’università. «Era un essere speciale – ricorda Paola, la sorella maggiore – . È sempre stata protesa al prossimo, da bambina con i cani randagi, poi con altre associazioni che si occupavano di bambini svantaggiati.

E in Africa Lucia va, con un amico, per intraprendere un viaggio in bici per fare quello che aveva sempre fatto: la volontaria. «È partita a novembre dopo aver fatto la profilassi antimalarica e arriva in Senegal, poi va in Mali e in Burkina Faso», ricorda ancora Paola. «A gennaio mamma riceve telefonata dalla Farnesina: Lucia aveva contratto la malaria ed era in coma.

Abbiamo comprato un biglietto per il primo aereo con papà per il Mali con scalo a Parigi, ma nel frattempo ci ha chiamato una dottoressa dall’Africa per dirci che Lucia non ce l’aveva fatta. Il giorno del suo funerale a Salerno sono venute centinaia di persone da tutta Italia e ci hanno dato testimonianza di tutto il bene che aveva fatto e che non sapevamo. Lucia è stato l’esempio di quanto bene c’è nella nostra società, ma che è silenzioso perché tanti come lei non amano parlarne».

Fonte IlCorriere.it

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