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Agroalimentare, sempre più a trazione Made in Italy (di Tony Ardito)

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L’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 incrocia le informazioni in etichette di 106.000 prodotti di largo consumo, in commercio da giugno 2019, con i dati Nielsen di vendita, consumo e fruizione media.

Il focus dell’Osservatorio sull’italianità dei prodotti presenti sugli scaffali della grande distribuzione, ha rilevato che circa 19.228 referenze richiamano in etichetta la provenienza nostrana in varie modalità, per un giro d’affari che vale 7,1 miliardi (+1,3 rispetto al 2019). Sul totale, l’italianità dei prodotti copre infine il 25,2% del fatturato totale.

Immagino Nielsen GS1, nello specifico, rileva che, in termini di fatturato, al primo posto vi sono i prodotti che, sulla confezione, riportano il nostro tricolore; questi sono i più apprezzati dai consumatori, considerando che valgono il 15% del totale dei prodotti venduti.

Segue la segnalazione in etichetta del claim “100% italiano” (8,7%) utilizzato anzitutto per pasta, gelati, merendine e affettati.

Pur se riferiti solo ai vini, i marchi Doc e Docg coprono il 2% (+3,4% rispetto allo scorso anno) del fatturato complessivo. In crescita anche il successo delle etichette Dop, specialmente formaggi, arance, pomodori e cipolle.

La particolare attenzione del consumatore all’origine e la grande considerazione della produzione del territorio, si traduce anche nella crescita dell’apprezzamento per i prodotti a marchio regionale, i quali rappresentano il 10,8% delle etichette della grande distribuzione organizzata e sviluppano 2,34 miliardi di vendite, contribuendo per l’8% al giro d’affari complessivo.

Sono Veneto, Sicilia e Puglia le regioni con la maggior crescita annua in termini di vendite. Viceversa, segno negativo per Sardegna, Umbria e Lazio. Mentre è il Molise a far registrare il miglior trend assoluto

I dati dell’Osservatorio dimostrano come il Made in Italy in etichetta rappresenta una efficace attrattiva non solo per i consumatori esteri, ma pure per quelli nostrani. Dunque, una garanzia valida fuori e dentro i confini nazionali.

L’esortazione a preferire prodotti italiani arriva da ogni direzione, ancor più in un momento di tale difficoltà; proprio l’agroalimentare potrebbe rivelarsi il settore chiave da cui far ripartire l’economia del Paese.

di Tony Ardito

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