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Rhapsody in Blue – un’indagine a Roma (di Cosimo Risi)

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Il Vice Questore Carlo, Carlito, Salazar e l’Ispettore Antonio, Double Tony, D’Antonio, del Commissariato PS di Ponte Milvio, indagano sull’assassinio di una signora bene a Roma Nord. I primi interrogatori in Commissariato.

La sfilata dei testi è breve. L’Ispettore ha convocato in Commissariato il marito,  la cuoca, la cameriera, il sorvegliante. La coppia non aveva figli né familiari che frequentassero abitualmente la casa.

Arriva per primo il marito, il Notaio delle fusioni aziendali, studio con boiserie in Prati, doppiopetto gessato di provenienza Cenci, barba scolpita dal rasoio con spruzzi di grigio a dare autorevolezza, borsa portadocumenti Bridge colore cuoio, scia di profumo  Davidoff pour homme, il solo che resista fino al pomeriggio, a meno che il Notaio non sia appena passato per la doccia.

L’ultima domanda è l’Ispettore a porla, ne ha abbastanza dei modi sornioni del Vice Questore che parla e parla e non affonda il colpo, lui è per l’approccio diretto,  sennò nei Falchi non sarebbe durato un giorno a caccia di scippatori e spacciatori.

Il Vice Questore tende la mano al Notaio in segno di congedo. Questi se ne va non proprio convinto dalla rapidità dell’interrogatorio e dall’apparente remissività dei poliziotti. Dirà una parolina alla Prefetta, quei due non la contano giusta.

La cuoca Anna, dismessi il grembiule e la bandana, si presenta con l’abito buono che la fa apparire per quella che è, una donna ancora giovane e non fiaccata dal lavoro. I capelli scuri scendono sulle spalle a lambire la giacca grigia su gonna blu alle ginocchia. Il tocco di trucco le incornicia il viso regolare e leggermente arrossato.

Mentre il primo scambio di battute è curato dell’Ispettore, ora è il Vice Questore a intervenire, l’argomento cucina lo intriga.

Dall’accento intuisce che Anna deve avere una origine siciliana, spera di sentirsi rivelare qualche segreto, non se si dice arancino o arancina, ma come si confeziona quel menhir bonsai scolpito da Obelix per tenerlo sodo fuori e morbido dentro che quando lo addenti i sapori invadono la bocca uno a uno. La donna lo guarda stranita e poi divertita.

La cucina – pensa – è il suo terreno, lei che diffida delle guardie in generale, può aprirsi a questo strano sbirro dallo sguardo languido appena parla di cibo. Parte con una spiegazione dei menu di cui la Signora Andreina  era golosa per ragioni di dieta.

Parte quarta – segue

Cosimo Risi

 

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