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Allenamenti individuali e protocollo medico, partita la Fase 2

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La fase 2, quella della convivenza con il coronavirus, è cominciata anche per il mondo dello sport. Pure il calcio si è rimesso in moto con il via libera agli allenamenti individuali nei centri sportivi (privati). E il primo giorno ha regalato immagini davvero singolari. A ripartire già ieri sono stati il Sassuolo ed il Lecce (in Serie A), Crotone, Pescara e Trapani (in Serie B).

A ruota, via via, tutti gli altri, in attesa di notizie ufficiali sull’eventuale prosecuzione della stagione. La direttiva della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese e le ordinanze di alcune Regioni hanno accelerato il ritorno in campo dei calciatori che, però, in questa fase svolgeranno prettamente controlli, test e lavoro fisico.

Nel caso del Sassuolo, i primi ad arrivare ieri intorno alle ore 9, già pronti da casa visto che gli spogliatoi sono chiusi, sono stati Djuricic, Rogerio e Magnani: allenamenti su 3 campi diversi, a vigilare un addetto alla sicurezza, un fisioterapista e un dottore. Quindi alle 13 il “cambio turno”: dentro Toljan, Kyriakos, Bourabia e Haraslin.

Niente campo per gli allenatori, che devono restare a casa, come ha fatto De Zerbi. Immagini simili quelle che arrivano da Lecce e Pescara, dove si possono giocare i calciatori distanziati e impegnati, cronometro alla mano, a svolgere lavoro prettamente fisico.

Come anticipato da Repubblica, oggi in edicola, è stato svelato il protocollo medico che le società dovranno seguire: 32 pagine redatte dall’Ufficio Sport della Presidenza del Consiglio, scandite da concetti come “transito”, “sosta breve o prolungata” e “assembramento” all’interno dei centri sportivi, “turni singoli all’aperto o al chiuso” per gli allenamenti, “barriere anti respiro” e di “prioritarizzazione”. I test per la ripresa, immagini altrettanto significative arrivano dal Portogallo, oltre ai tamponi ed agli esami sierologici, riguarderanno anche cuore e polmoni.

Olindo Nuzzo
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